Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


mercoledì 1 agosto 2012

ITALIA - Carta d'intenti del PD, una lettura critica

Ho letto la carta del PD e provo a farne un'analisi critica. Non ne viene fuori una rappresentazione confortante.
Già dal titolo partiamo male :

Italia bene comune.

Avete idea di cosa sono i beni comuni e di che fine fanno in Italia? Mai visto che fine fanno la sorte delle cabine telefoniche al sud Italia?
In proposito Milton Friedman scriveva* :

When everybody owns something, nobody owns it, and nobody has a direct interest in maintaining or improving its condition. That is why buildings in the Soviet Union -- like public housing in the United states -- look decrepit within a year or two of their construction.

Ma lasciamo perdere il titolo e vediamo i contenuti.
Nel breve testo che precede il numero uno troviamo vuota retorica e distanza dalla realtà. Il testo inizia così:

L’Italia ce la farà se ce la faranno gli italiani.

Ma no?

Se il paese che lavora, o che un lavoro lo cerca, che studia, che misura le spese, che dedica del tempo al bene comune, che osserva le regole e ha rispetto di sé, troverà un motivo di fiducia e di speranza.

Ma bene, mai pensato che tra il paese che lavora e quello che cerca un lavoro possa esserci un conflitto? No, il PD non lo può dire, ma l'evidenza di chi vive nel paese è un altra: le protezioni di chi è dentro ostacolano l'ingresso di chi è fuori. Le restrizioni al mercato, le corporazioni medioevali impediscono a chi è fuori di entrare. Se ignoriamo questo conflitto non si va da nessuna parte. Se perdo il lavoro e voglio fare il tassista non posso. Se ho la laurea in farmacia e voglio fare il farmacista non posso. Se voglio prendere un mutuo senza un notaio non posso. Che fa il PD? parla di fiducia e di speranza.

Ma che vuol dire dedicare tempo al bene comune? Cos'è il bene comune? I giardini pubblici? Le spiagge che l'agenzia del demanio da in concessione senza gara a 200€ pagando 160€ di imposta di registro per far pedalare a vuoto dipendenti pubblici, privati o privato-pubblici? Oppure il bene comune è lo stato di diritto, il rispetto dei contratti e dei diritti di proprietà del cui deterioramento il PD non sembra essersi accorto?
Chi è che rispetta le regole? Lo stato che paga con 360 giorni di ritardo? O i debitori morosi che possono occupare una casa che non hanno pagato anche per 20 anni?
Ma il PD preferisce parlare d'altro e ci regala perle come

Ma sono proprio le grandi rotture a dettare le regole del futuro.
Nel senso che da una crisi radicale – dell’economia e della democrazia – non si
esce mai come si è entrati. Le crisi cambiano il paesaggio, le persone, il modo di
pensare.

Ma prendiamo nota delle 3 priorità che vengono indicate per il futuro, ci torneremo in fine.

Il prossimo Parlamento e il governo che gli elettori sceglieranno avranno tre
compiti decisivi. Dovranno guidare l’economia fuori dalla crisi rimettendola salda
sulle gambe. Dovranno ridare autorità, efficienza e prestigio alle istituzioni e alla
politica, ripartendo dai principi della Costituzione. Dovranno rilanciare – in un
gioco di squadra con le altre nazioni e i loro governi – l’unità e l’integrazione politica
dell’Europa.

Il punto 1 parla di visione, tira in mezzo l'Europa, che non guasta mai e dice cose vaghe, magari esteticamente non brutte, ma prive di contatto con la realtà:

Crediamo, invece, in un risveglio della fiducia e soprattutto nel futuro degli italiani, a cominciare dai più giovani e dalle donne.

Davvero a cominciare? Cominciare da che se quelle rare volte che giovani e donne lavorano scontano la pressione fiscale legale più alta del mondo e come ostacolo nell'accesso al lavoro devono compensare i funzionari di stato più pagati del mondo e una selva di privilegi medioevali?
Non ci è dato sapere

Le scelte da compiere non sono semplici né scontate. Ma la speranza che ci muove vive tutta nella convinzione che si possano combinare rigore e cambiamento

come a dire non abbiamo idea in concreto di che fare, ma incrociamo saldamente le dita?

Che si possa agganciare la crescita in un quadro di equità

Meraviglioso, come di grazia?

In “casa” dovremo colmare la faglia che si è scavata tra cittadini e politica

Ma davvero? Che ne direste di iniziare parlando in modo che la gente vi capisca, dei reali problemi delle persone normali che non sono nate nella casta intellettuale di sinistra?

La realtà è che mai come oggi nessuno si salva da solo. E nessuno può stare bene davvero,se gli altri continuano a stare male: è questo il principio a base del nostro progetto,sia nella sfera morale e civile che in quella economica e sociale.

Ma veramente? Eppure i boiardi di stato illicenziabili stanno benissimo anche se i precari muoiono di fame, o no? Dai baroni universitari alle caste corporative si salvano tutti benissimo da soli e continueranno a farlo finché nessuno mette mano alla cosa.Ma il PD pensa alla sfera economica e sociale e con questa visione si candida alla guida del paese.
Segue un fondamentale punto 2

Dobbiamo sconfiggere l’ideologia della fine della politica

e ci credo, voi con la politica ci campate e pure bene, se finisce la politica, finisce la pacchia. Segue l'agitare di uno spauracchio rispetto alla destra populista: vi piace vincere facile? Ma quando finirete di aspirare ad essere il meno peggio?
Poi ancora parole in libertà

Per noi il populismo è il principale avversario di una politica autenticamente popolare. In questi ultimi anni esso è stato alimentato da un liberismo finanziario che ha lasciato i ceti meno abbienti in balia di un mercato senza regole

e dove starebbe di grazia questo mercato senza regole? in un paese dove anche per fare il giornalista devi iscriverti a un albo?

Vogliamo dare segnali netti all’Italia onesta che cerca nelle istituzioni un alleato contro i violenti, i corruttori e chiunque si appropri di risorse comuni mettendo a repentaglio il futuro degli altri

quali segnali quelli di chi paga più tasse che in Svezia per avere meno servizi che in alcuni paesi emergenti? Che dire dei boiardi di stato che si appropriano delle risorse comuni? E delle grandi aziende di stato? Delle banche?

Bisogna attuare a tutti i livelli la democrazia paritaria nell’idea che autonomia e responsabilità delle donne siano una leva essenziale della crescita. Ma soprattutto daremo vita a un meccanismo riformatore che dia finalmente concretezza e certezza di tempi alla funzione costituente della prossima legislatura.

E che roba è l'autonomia e responsabilità delle donne? Lasciamo perdere.

la politica deve recuperare autorevolezza, promuovere il rinnovamento, ridurre i suoi costi e la sua invadenza in ambiti che non le competono. Serve una politica sobria perché se gli italiani devono risparmiare,chi li governa deve farlo di più. A ogni livello istituzionale non sonoaccettabili emolumenti superiori alla media europea.

ottimo, peccato che la sostanza stia nel COME

Occorrono piani industriali per ogni singola amministrazione pubblica al fine di produrre efficienza e risparmio

Ottimo sempre piani, sempre primato della politica, attendiamo fiduciosi che efficienza e risparmio vengano prodotti da chi ha tutti gli incentivi per generare l'opposto.

L'Europa la lascerei perdere, nella migliore delle ipotesi è una perdita di tempo, nella peggiore una retorica divagazione

La nostra visione assume il lavoro come parametro di tutte le politiche.

Che in Italiano vuol dire...???
Seguono perle degne di chi non ha mai lavorato in vita sua, nè ha la minima idea di cosa voglia dire cercarsi un lavoro e men che meno crearlo

Questa è anche la premessa per riconoscere la nuova natura del conflitto sociale. Fulcro di quel conflitto non è più solo l’antagonismo classico tra impresa e operai, ma il mondo complesso dei produttori, cioè delle persone che pensano, lavorano e fanno impresa. E questo perché anche lì, in quella dimensione più ampia, si stanno creando forme nuove di sfruttamento.Il tutto, ancora una volta, per garantire guadagni e lussi alla rendita finanziaria.

E poi

La battaglia per la dignità e l’autonomia del lavoro, infatti, riguarda oggi il lavoratore precario come l’operaio sindacalizzato, il piccolo imprenditore o artigiano non meno dell’impiegato pubblico, il giovane professionista sottopagato al pari dell’insegnante o del ricercatore universitario

Peccato che

·         gli interessi dei sindacati e dei sindacalizzati siano in netto contrasto con quelli dei precari;

·         che i piccoli imprenditori debbano pagare il conto degli impiegati pubblici di troppo;

·         che i giovani professionisti subiscano le barriere all'ingresso al mercato erette dai vecchi professionisti;

·         che gli insegnati e i ricercatori universitari scontino l'obbiettivo di creare serbatoi di consenso e ammortizzatori sociali alternativi, piuttosto che generare capitale umano.

Ma queste cose le sa chi vive e lavora in Italia, non certo il PD.

Il primo passo da compiere è un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull’impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari

che è anche più stupido dello storico "meno tasse per tutti" i grandi patrimoni immobiliari, a parte la chiesa esente per definizione sono composti dalla casa con mutuo dell'italiano medio, mentre i patrimoni finanziari lo sanno anche le pietre che appena li tassi oltre un certo livello scappano (voi che fareste al posto loro?)

Quello successivo è contrastare la precarietà, rovesciando le scelte della destra nell’ultimo decennio e in particolare l’idea di una competitività al ribasso del nostro apparato produttivo, quasi che rimasti orfani della vecchia pratica che svalutava la moneta, la risposta potesse stare nella
svalutazione e svalorizzazione del lavoro.

Ancora la storia della variabile indipendente? Ma li hanno appena scongelati?

Il terzo passo è spezzare la spirale perversa tra bassa produttività e compressione dei salari e dei diritti, aiutando le produzioni a competere sul lato della qualità e dell’innovazione, punti storicamente vulnerabili del nostro sistema.

Magistrale. Come la spezzi la spirale perversa? Con le università in mano ai baroni? Coi cervelli che emigrano per mancanza di meritocrazia? Con la bacchetta magica?

Quarto passo è mettere in campo politiche fiscali a sostegno dell’occupazione femminile, ancora adesso uno dei differenziali più negativi per la nostra economia, in particolare al Sud

Bene, anche io voglio la fine della fame nel mondo e la pace in terra per gli uomini di buona volontà. Se non dico COME penso di ottenere questi obbiettivi è aria fritta. Oppure la carta del PD.

L’Italia è divenuta negli anni uno dei Paesi più diseguali del mondo occidentale.

Che vuol dire questo? Cosa usiamo come metro della disuguaglianza? Chi sta peggio tra uno che guadagna 100 dollari e deve pagarsi medicine, asili e università e uno che ne guadagna 80 ma non paga nulla per avere quei servizi? Vogliamo fare i conti giusti o inseguire demagogia sterile?

Sull’altro fronte, la ricchezza finanziaria e immobiliare è diventata sempre più inafferrabile, capace com’è di sfuggire a ogni vincolo fiscale e solidale. E però non si esce dalla crisi se chi ha di più non è chiamato a dare di più.

E quando mai la ricchezza finanziaria è stata docilmente tassabile? Mai pensato che chi è mafioso o delinquente o straricco se ne frega allegramente e che quando ti accanisci a spremere tasse finiscono per pagare sempre i soliti noti?

Naa nel pianeta del PD c'è la bacchetta magica per togliere ai ricchi per dare ai poveri. Peccato che la definizione di ricchi e poveri, nel paese di pulcinella dipende da quanto sei furbo, da quanti amici hai e da quanto riesci ad azzeccare i garbugli

Per noi parlare di uguaglianza significa guardare la società con gli occhi degli “ultimi”.

Ma davvero, davvero? E come fate se non avete mai lavorato? Se non siete riusciti mai neanche a ridurre a proporre una riduzione di stipendi e finanziamenti dei partiti ai livelli di un parere civile? Non basta dirlo, dovreste spiegare COME volete farlo.

La dignità del lavoro e la lotta alle disuguaglianze s’incrociano nel primato delle politiche per l’istruzione e la ricerca (...) nei prossimi anni, se vi è un settore per il quale è giusto che altri ambiti rinuncino a qualcosa, è quello della ricerca e della formazione.

Come di grazia? Con un sistema dove il professore eccellente e quello che legge il giornale in classe ricevono lo stesso trattamento? O quello in cui i baroni si tramandano le cattedre? Ma quanto è grosso questo dito, visto che non vi riesce di vedere la luna?

Sviluppo sostenibile per noi vuol dire valorizzare la carta più importante che possiamo giocare nella globalizzazione, quella del saper fare italiano. Sarebbe sciocco pensare che nel mondo nuovo l’Italia possa inseguire nazioni moltopiù grandi e popolose di noi. Se una chance abbiamo, è quella di una Italia che sappia fare l’Italia.

Non fa una piega, peccato che può voler dire tutto e niente, come la maggioranza delle esternazioni del PD

Per noi sanità, istruzione, sicurezza, ambiente, sono campi dove, in via di principio, non dev’esserci il povero né il ricco. Perché sono beni indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti. Sono beni comuni – di tutti e di ciascuno– e definiscono il grado di civiltà e democrazia del Paese.

Perfetto, peccato che i chirurghi,i professori e le guardie forestali,alla faccia della retorica del PD abbiano la brutta abitudine di farsi pagare. I soldi che prendono i parlamentari di stipendio, i giornali di partito come finanziamento, la Rai come braccio mediatico dei politici, la pubblica amministrazione come serbatoio di consenso sono fondi disponibili in meno per finanziare i beni comuni.

Per i democratici e i progressisti la dignità della persona umana e il rispetto dei diritti individuali sono la bussola del mondo nuovo e la cornice generale entro cui trovano posto tutte le nostre scelte di programma

Qui stendo un velo. Cosa sia la persona umana lo ignoro e dubito che esistano persone disumane. Dunque non provo neanche ad accostarmi ad un capolavoro sulla coincidenza degli opposti dove immagino si accenni anche solo vagamente a cose tipo le unioni omosessuali o l'eutanasia.

Quali conclusioni tirare?

Il PD dice tante cose, che forse a qualcuno possono sembrare belle, ma di fatto sono oltremodo vaghe e di certo sono slegate dalla realtà. Non dico che ci sia bisogno di scendere nel dettaglio o di portare numeri. Se però dico che voglio ridurre le tasse sulle donne e i giovani, dovrei dire in che modo intendo finanziare questa politica, non sono meglio di quello che diceva "meno tasse per tutti."
Il PD si permette di parlare della dignità dei lavoratori, ma dimostra di non avere la minima idea di quel che vuol dire cederla ogni giorno per pagare una tangente alle agenzie interinali a causa di una legislazione perversa e distorsiva, nè di quel che vuol dire mantenere un apparato statale parassitario, spesso inutile quando non dannoso. Non ne ha idea perché bisogna lavorare e guadagnarsi da vivere per comprenderne il significato.

Il PD aveva promesso in principio 3 cose che non mantiene

1.    dire come vuole uscire dalla crisi

2.    dire come vuole ridare dignità alle istituzioni della politica

3.    qualcosa sull'europa che lascerei perdere

Sul punto 1 a essere buoni non dice nulla a essere cattivi pensa di svangarla tassando le rendite, lottando con l'evasione e sfuculiando il genio italico.Non credo sia necessario commentare.

Sul punto 2 ancora niente di concreto. Per ridare dignità dovrei vedere pubblicati on line non i bilanci, ma le note spese e ogni euro preso, speso o immaginato da chiunque abbia a che fare coi partiti o con lo stato. Dovrei vedere chiarezza e inflessibilità nel regolare casi come Penati, Lusi etc etc Ma io non vedo nulla di tutto questo.

Massimo Famularo - 1 agosto 2012

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