Pensare Globale e Agire Locale

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venerdì 10 agosto 2012

ITALIA - Deputati dai boss, è scontro

Politica e Veleni, Parlamentari Pd e Idv dai capi mafiosi.
È scontro politico dopo la fuga di notizie sugli incontri di Sonia Alfano e Giuseppe Lumia, deputati di Italia dei valori e Partito democratico, con alcuni boss di mafia e camorra tra cui Bernardo Provenzano.
I due parlamentari hanno avuto una serie di colloqui con diversi detenuti in regime di 41bis per indurli a pentirsi e a collaborare con la giustizia.
Ciò ha provocato subito aspre polemiche tra chi si chiede se questi incontri siano legittimi e chi ne ha messo in dubbio le reali motivazioni.
«Abbiamo fatto quello che tutti i politici dovrebbero fare», si sono difesi Alfano e Lumia. «Comprendiamo che questa linea risulta indigesta ai compagni di partito di Dell'Utri o a chi, indispettito per il coinvolgimento di certi intoccabili nelle indagini sulla trattativa Stato-mafia della procura di Palermo, si è adoperato per la fuga di notizie di oggi».
PDL INDIGNATO. Tutto è partito da un articolo del Corriere della Sera che ha svelato i particolari degli incontri tra i due parlamentari di Idv e Pdl con i boss.
E ha fatto indignare il Popolo della libertà: per Gaetano Quagliariello «ciò che è accaduto è di una tale gravità che diviene un mero dettaglio il fatto che fra i destinatari dell'interessamento vi siano esponenti della criminalità organizzata già chiamati in causa in operazioni politico-giudiziarie intentate ai danni di avversari politici dei due parlamentari del Pd e dell'Idv».
«ATTO ILLEGITTIMO». Secondo Fabrizio Cicchitto «ci troviamo di fronte al tentativo da parte di alcuni parlamentari di scavalcare norme, procedure e divisioni dei ruoli per interloquire direttamente con i boss sul terreno processuale e per indirizzarli sul terreno giudiziario».
E l'avvocato Rosalba Di Gregorio, legale del capomafia Bernardo Provenzano, ha definito l'episodio «illegittimo».
PRECISAZIONE DI SEVERINO. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha precisato di aver «verificato che le relazioni di servizio nelle quali si segnalavano le peculiarità dei colloqui fossero state trasmesse all'autorità giudiziaria competente, ricevendone conferma». Severino ha anche richiamato alla osservanza delle disposizioni sulle visite dei parlamentari sollecitando «l'interruzione qualora travalichino i limiti e si trasformino in colloqui su procedimenti in corso».

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