Venerdì, 03
Agosto 2012 - Il Pdl continua a sostenere Mario Monti? Roberto Maroni cerca
alleati altrove.
Il segretario leghista, stando a quanto riferito da Libero, ha avviato i contatti con Oscar Giannino. Non si è parlato di possibili programmi, l'economista d'altronde ha appena preparato il suo manifesto ma non ha ancora deciso se candidarsi.
Il feeling tra i due, però, c'è e un accordo è un'ipotesi concreta.
Magari sulla falsariga di quanto fatto a Verona da Flavio Tosi in occasione delle amministrative, che il Sindaco più amato dagli italiani non avrebbe vinto senza l'appoggio di altre liste e formazioni civiche.
DIFFERENZE DA LIMARE. I dubbi sull'asse Maroni-Giannino, però, non mancano. La posizione di Bobo - a differenza di quella dell'economista - non è iper-liberista. Per esempio, l'ex ministro vorrebbe salvaguardare i patrimoni della Lega, lasciando ai privati la gestione di risorse primarie come acqua e trasporti. Così facendo, per Maroni, sarebbe difficile intraprendere iniziative a favore delle classe sociali più deboli, perché non produrrebbero utili.
GIANNINO, OBIETTIVO 35 MILA FIRME. Se i benefici derivanti da un eventuale accordo per la Lega, dunque, sarebbero tutti da valutare, Giannino da parte sua risolverebbe in gran parte il problema di come raccogliere firme.
Ne servono 5 mila per ogni circoscrizione elettorale: due in Piemonte e in Veneto, tre in Lombardia. In totale, l'economista deve mettere insieme 35 mila firme solo al Nord. Ecco allora che il biglietto da visita della Lega potrebbe essere d'aiuto.
Il segretario leghista, stando a quanto riferito da Libero, ha avviato i contatti con Oscar Giannino. Non si è parlato di possibili programmi, l'economista d'altronde ha appena preparato il suo manifesto ma non ha ancora deciso se candidarsi.
Il feeling tra i due, però, c'è e un accordo è un'ipotesi concreta.
Magari sulla falsariga di quanto fatto a Verona da Flavio Tosi in occasione delle amministrative, che il Sindaco più amato dagli italiani non avrebbe vinto senza l'appoggio di altre liste e formazioni civiche.
DIFFERENZE DA LIMARE. I dubbi sull'asse Maroni-Giannino, però, non mancano. La posizione di Bobo - a differenza di quella dell'economista - non è iper-liberista. Per esempio, l'ex ministro vorrebbe salvaguardare i patrimoni della Lega, lasciando ai privati la gestione di risorse primarie come acqua e trasporti. Così facendo, per Maroni, sarebbe difficile intraprendere iniziative a favore delle classe sociali più deboli, perché non produrrebbero utili.
GIANNINO, OBIETTIVO 35 MILA FIRME. Se i benefici derivanti da un eventuale accordo per la Lega, dunque, sarebbero tutti da valutare, Giannino da parte sua risolverebbe in gran parte il problema di come raccogliere firme.
Ne servono 5 mila per ogni circoscrizione elettorale: due in Piemonte e in Veneto, tre in Lombardia. In totale, l'economista deve mettere insieme 35 mila firme solo al Nord. Ecco allora che il biglietto da visita della Lega potrebbe essere d'aiuto.
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