Pensare Globale e Agire Locale

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venerdì 24 agosto 2012

ITALIA - Legge elettorale: l’intesa è vicina.

Il senatore Vizzini, ogni partito si assuma le proprie responsabilita’

La riforma della legge elettorale continua a tenere banco nel dibattito politico e la prossima settimana sara’ con tutta probabilita’ determinante per capire se le forze politiche riusciranno a trovare una soluzione per concretizzare la volonta’ di cambiare il ‘porcellum’. Se il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, sottolinea che ci sono le condizioni perche’ la prossima settimana sia decisiva per arrivare a una legge che sappia rispondere agli appelli del Capo dello Stato e alle attese degli italiani”, il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, si spinge oltre: “L’accordo e’ ormai a portata di mano. E’ l’ultima chance. Va colta a tutti i costi per ridare ai cittadini il potere di scegliere i parlamentari. E cominciare cosi’ a ridare credibilita’ al Parlamento. Noi ci crediamo e stiamo facendo di tutto per farcela”.

TRA PREFERENZE E MAL DI PANCIA – ll Pdl invece non demorde sulle preferenze: “sono l’unico modo per affidare agli elettori la vera scelta dei parlamentari”, osserva il capogruppo in Senato Maurizio Gasparri. Sulla stessa linea d’onda si colloca il vicepresidente dei deputati finiani, Carmelo Briguglio, che twitta: “Futuro e Liberta’ valutera’ se e quando ci sara’ la nuova legge elettorale. Per me le preferenze sono la migliore prova se si tratta di vera riforma”. “Si invoca il voto popolare al solo scopo di far da scudo al regime”, sottolinea Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani e dall’opposizione sale la denuncia del rischio di un ‘superporcellum’ con Di Pietro.

SI RIPARTE IL 29 SETTEMBRE DALLA BOZZA DI ACCORDO – Intanto il comitato ristretto della commissione affari costituzionali del senato si riunira’ il prossimo 29 agosto. Quanto al merito della riforma, fino ad oggi si e’ parlato anche di reintroduzione di un sistema proporzionale, con premio di maggioranza al partito ( almeno del 15%), sbarramento al 5% (ma con una sorta di ‘clausola salva partiti territoriali’, come la Lega) e una parte dei seggi assegnati con il sistema dei collegi, mentre una percentuale inferiore dei seggi verrebbe assegnata attraverso liste bloccate mentre sembrava sfumare l’ipotesi, caldeggiata dal Pdl e soprattutto dagli ex An, delle preferenze.

VIZZINI (PSI), I PARTITI SI ASSUMANO PROPRIE RESPONSABILITA’ – Sulle prossime tappe da seguire mostra un atteggiamento determinato il presidente della prima commissione di Palazzo Madama, il senatore socialista Carlo Vizzini, che taglia corto sui ‘gossip’ che circondano la riforma. “Sui giornali ho letto tutto e il contrario di tutto – ha detto il senatore del Psi – io ritengo solo che e’ meglio venire a dire tutto in Parlamento”. Ed aggiunge: “il comitato ristretto ha ragione di esistere per una o due sedute ancora se i relatori sono stati messi nelle condizioni di fare delle proposte. Penso che al piu’ presto vada convocata la commissione in seduta plenaria perche’ e’ giusto che i cittadini possano seguire lo strumento fondamentale della loro partecipazione alla vita del Paese. E’ arrivato il momento che di legge elettorale si venga a parlare in parlamento, i tempi sono maturi, e ogni formazione politica si assuma le proprie responsabilita’”.

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