ITALIA - Legge elettorale, Napolitano si spazientisce

Il Colle: «Riforma del voto, basta rinvii».

Venerdì, 10 Agosto 2012 - Il clima è di vacanza, le Camere hanno chiuso i battenti, ma per il presidente della Repubblica c'è una priorità che non passa di moda nemmeno con la stagione delle ferie: la legge elettorale.
Giorgio Napolitano ha dato una nuova strigliata aparlamento e partiti che ancora, nonostante i ripetuti richiami, non hanno trovato una sintesi sulla riforma del voto.
Una promessa che sa quasi di minaccia: «Seguirò da vicino l'impegno ormai inderogabile di non tornare alle urne con la legge elettorale del 2005». Politica avvisata.
IL SECONDO AVVISO. La reprimenda, l'ennesima, è stata sulla falsa riga di quella fatta per l’immobilismo in tema di riforme  («È innegabile che la ripetuta sollecitazione del presidente non ha trovato riscontri in conseguenti iniziative e deliberazioni nelle due Camere»).
Come sostituire il Porcellum è argomento delicato, quasi tabù.
ABC SI ACCUSANO A VICENDA. La maggioranza trasversale Abc Popolo della libertà-Partito demcratico-Unione di centro ha reagito con consenso unanime, accusandosi reciprocamente di 'colpa' per il ritardo e i veti incrociati.
Ma che si scontrano anche con il fuoco di fila delle opposizioni, dall'Idv che parla di «umiliazione del parlamento» alla Lega.
Il capo dello Stato si è detto «inquieto» perché la ricerca di un'intesa si sta trascinando, tra 'alti e bassi', da mesi senza che si arrivi a un accordo.

La suggestione è quella di sciogliere le Camere in anticipo

Sullo sfondo l'ipotesi di scioglimento anticipato delle Camere.
Eventualità che sembrava del tutto tramontata, e invece eccola riaffacciarsi di nuovo: qualcuno infatti ha letto nel nuovo appello di Napolitano a cambiare le regole per il voto un ulteriore spiraglio per tenere in piedi la possibilità di andare alle urne in anticipo, visto che la data ultima per scegliere questa opzione sarebbe proprio verso la fine di settembre.
MA IL COLLE NON SCARICA MONTI. Il Colle però non ha mai scaricato il Prof e ha dimostrato l'intenzione di portate il governo dei tecnici fino a fine legislatura.
NIENTE SEMESTRE BIANCO. In più, ha ricordato su Twitter il consigliere per l'informazione di Napolitano, Pasquale Cascella, non 'incombe' nemmeno il 'semestre bianco' (periodo durante il quale il presidente della Repubblica Italiana non può sciogliere le Camere) visto che «con vecchia modifica della Costituzione non c'è quando coincide con la conclusione della legislatura».

L'intesa è lontana, tra veti, presidenzialismo e litigi

Nel suo messaggio, a scanso di equivoci, Napolitano ha espresso la soddisfazione per la 'schiarita' nei rapporti tra governo e parlamento, anche nell'ottica dello sguardo sui «progetti significativi» (leggi interventi sul debito abbracciati negli ultimi giorni) per i prossimi mesi.
Un autunno che peraltro «già si preannuncia impegnativo», come aveva ammonito anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero.
MAGGIORANZA SURRISCALDATA. Difficile, quindi, affrontare la ripresa dopo la pausa estiva con l'onda d'urto di elezioni anticipate.
Ma la 'strana maggioranza' si è surriscaldata: è riforma «inevitabile» per l'Udc D'Alia, che «si deve e si può fare» secondo Anna Finocchiaro del Pd, ma «senza veti» nemmeno sul presidenzialismo, ha chiarito il piediellino Maurizio Gasparri.
OPPOSIZIONE DA BATTAGLIA. Sulle barricate invece le opposizioni: il capo dello Stato «non dorme la notte pensando a come far rieleggere il governo dello spred» e lasciare fuori Grillo e Di Pietro, ha detto l'Idv Zazzera, con l'ex pm che ha messo in guardia di nuovo da «incuici e inguacchi».
IL PAPÀ DEL PORCELLUM ATTACCA. Sparata poi di Roberto Calderoli, lui, l'ideatore del Porcellum: «Diktat inaccettabili, considerato il ruolo e i poteri previsti dalla Costituzione in capo al presidente della Repubblica a meno che non siamo diventati, senza che nessuno l'avesse votato, una Repubblica presidenziale».
Non proprio il clima più sereno per augurarsi buone vacanze.