Martedì, 14
Agosto 2012 - Chiunque finora abbia pensato che il leader del Movimento 5
stelle sia davvero Beppe Grillo è destinato ad andare incontro a un terribile
choc.
A svelare la sua verità è stato Valentino Tavolazzi, consigliere comunale di Ferrare e primo esponente della storia del M5s a essere stato cacciato da Grillo.
IL GURU AL COMANDO. Secondo lui, il vero leader è Gianroberto Casaleggio: «È lui oggi il padrone del Movimento. Caccia chi vuole, detta nuove regole, scrive post politici, dà ordini ai sindaci. Casaleggio attualmente regna e la maggior parte degli eletti e dei cittadini Cinque stelle tace».
Il guru che diventa padrone, lo spin-doctor regista occulto del grillismo. A lui Tavolazzi imputa la sua esclusione in una lettera scritta al portale Estense.com, denunciando l'assenza di democrazia all'interno del movimento.
«NON C'È DEMOCRAZIA». Qualcosa che va profondamente contro i principi all'origine del soggetto politico: «Dal 2009 a oggi passi in avanti nella direzione promessa ai cittadini, non ne sono stati fatti. Ci sarà un motivo? Se economico, facciamo subito una colletta: 10 euro a testa e vengono fuori cifre da capogiro. Qualcuno a Rimini lo aveva proposto».
Ma il problema è un altro: «Casaleggio vede la democrazia diretta come un problema per il suo strapotere e uno ostacolo per il fine ultimo, quello che noi non conosciamo. Grillo gli ha delegato tutto».
Anche i post sul blog, secondo Tavolazzi, sarebbero scritti da Casaleggio, e non da Grillo.
A svelare la sua verità è stato Valentino Tavolazzi, consigliere comunale di Ferrare e primo esponente della storia del M5s a essere stato cacciato da Grillo.
IL GURU AL COMANDO. Secondo lui, il vero leader è Gianroberto Casaleggio: «È lui oggi il padrone del Movimento. Caccia chi vuole, detta nuove regole, scrive post politici, dà ordini ai sindaci. Casaleggio attualmente regna e la maggior parte degli eletti e dei cittadini Cinque stelle tace».
Il guru che diventa padrone, lo spin-doctor regista occulto del grillismo. A lui Tavolazzi imputa la sua esclusione in una lettera scritta al portale Estense.com, denunciando l'assenza di democrazia all'interno del movimento.
«NON C'È DEMOCRAZIA». Qualcosa che va profondamente contro i principi all'origine del soggetto politico: «Dal 2009 a oggi passi in avanti nella direzione promessa ai cittadini, non ne sono stati fatti. Ci sarà un motivo? Se economico, facciamo subito una colletta: 10 euro a testa e vengono fuori cifre da capogiro. Qualcuno a Rimini lo aveva proposto».
Ma il problema è un altro: «Casaleggio vede la democrazia diretta come un problema per il suo strapotere e uno ostacolo per il fine ultimo, quello che noi non conosciamo. Grillo gli ha delegato tutto».
Anche i post sul blog, secondo Tavolazzi, sarebbero scritti da Casaleggio, e non da Grillo.
Ma dietro a questi due pataccari, cosa si nasconde?
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