Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


martedì 28 agosto 2012

ITALIA – Politiche sì, ma con quali alleanze?

Intervista al politologo Gianfranco Pasquino.

Con la fine dell’estate e la ripresa dei lavori parlamentari, le elezioni politiche sono sempre più vicine. In parallelo si restringono i tempi per trovare una quadra sulle rispettive alleanze con le quali sfidarsi alla ghigliottina dell’urna. Equilibri instabili che potrebbero incidere profondamente sui programmi e sulle forze che avranno il compito di metterli in pratica, sulla stabilità e longevità del prossimo governo che dovrà inevitabilmente gestire la pesante eredità lasciata dall’esecutivo Monti e far fronte alle criticità che attanagliano il Paese.

A fare il punto sull’intricato e mutevole panorama di alleanze che si sta via via delineando con l’avvicinarsi dell’appuntamento con le prossime politiche è il politologo Gianfranco Pasquino. In assenza di una bussola chiara, i cittadini in queste giornate di politica e polemiche rischia di perdersi nella giungla delle candidature mordi e fuggi, a non districarsi tra movimenti dell’ultim’ora come quello di Grillo e partiti logori da troppi anni di malaffare come la Lega che sperano di vincere le elezioni cavalcando populismo e antipolitica si troveranno, da fronti diversi, a intercettare gli stessi elettori; partiti ad personam come il Pdl che implodono faranno da contraltare ai democratici di Bersani che si giocheranno il tutto e per tutto per rilanciare un centrosinistra rinnovato nelle alleanze e nei programmi.

Tra quali alleanze si troverà a scegliere il cittadino?

Tra alleanze brutte sporche e cattive. Eterogenee con quasi nessun denominatore comune incapaci di governare guardando al futuro.

Quali sorprese dovremo aspettarci?

Se sono davvero sorprese non possiamo prevederle. L’esplosione di Grillo e l’implosione del Pdl (o come si chiamerà). La mancata e rimpianta esplosione della affabulazione di Vendola. La mancata e agognata affabulazione (“diamo un senso a questa storia”) di Bersani e compagni. La rappacificazione fra Berlusconi sognante e Maroni realistico. Una lista dei giusti lanciata da La Repubblica.

Se si dovesse realizzare la riforma presidenziale o semipresidenziale cambierebbe il gioco delle alleanze?

Ovviamente, sì: tremendamente, totalmente, positivamente, consentendo agli elettori di dare un calcio al passato (è un eufemismo) e di entrare a vele spiegate nel futuro con i candidati e i partiti che avranno saputo innovare e rischiare.

Quanta influenza potranno avere le coalizioni europee su quelle italiane?

Ahimè, ahivoi: quasi nessuna influenza.

Quali sono i soggetti esterni, come sindacati o Chiesa cattolica, che
potranno influenzare il gioco delle alleanze e il voto?

L’unico soggetto esterno in grado di influenzare il voto si chiama SPREAD. Se NON rimane esterno, il soggetto Monti potrà influenzare alleanze voto e politiche.

Che influenza avrà l’ormai trasversale “partito dei rottamatori”?

Quasi nessuna tranne ottenere e accontentarsi di qualche strapuntino.

Lucio Filipponio

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