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mercoledì 5 settembre 2012

FRANCIA - A scuola di morale

Il ministro Peillon preme per introdurre insegnamenti di etica laica. Genitori e web insorgono. Gli intellettuali approvano

Dopo il «rilancio produttivo», ecco che François Hollande inizia a organizzare il «rilancio morale». E, al centro del dispositivo si è trovata la scuola. Il ministro dell'educazione, Vincent Peillon, ha, infatti, scaldato la veglia del rientro in classe di 12 milioni di bambini, esprimendo la sua volontà di vedere, «per l'inizio del 2013», l'inserimento della «morale laica» tra le materie di studio per tutti gli alunni. Per il momento, Peillon si è limitato ha spiegare che un gruppo di esperti si riunirà nelle prossime settimane per precisare il corpo e la natura di questa nuova disciplina scolastica che «rifonderà in profondità i programmi scolastici».
MARSIGLIESE E FILOSOFIA NEI PROGRAMMI DI STUDIO. Una riforma essenziale per la formazione dei giovani francesi, anche perché, «la morale laica, è capire cos'è giusto, distinguere il bene e il male, significa comprendere i propri diritti, ma soprattutto i propri doveri, cogliere l'importanza delle virtù e dei valori», ha spiegato Peillon. In poche parole, il ministro aspira a «un insegnamento moderno» in grado di spiegare «i principi e i comportamenti della vita in società», senza trasformare la morale «in una lista di massime generali imposte agli studenti». Insomma, abbandonata l'idea del saluto alla bandiera ogni mattina, Peillon ha espresso la sua preferenza per l'insegnamento della Marsigliese e lo studio dei filosofi e pensatori che hanno fondato la morale laica della repubblica francese.
GENITORI SPODESTATI. Peillon non vorrà proporre un «ordine morale indiscutibile e immutabile», ma le associazioni dei genitori hanno già espresso il loro scontento di fronte «allo stato che vuole sostituirsi alla famiglia». Senza contare che l'ex ministro dell'educazione, Luc Chatel, ha ricordato al suo successore che parlare di una morale laica «in grado di allontanare il cittadino dalla sua formazione primaria» significa «parafrasare parola per parola» il discorso «pericoloso» del maresciallo Petin.
IL WEB CRITICO. GLI INTELLETTUALI APPROVANO. E mentre scoppiava la rivolta dei blogger e degli internauti che hanno accusato Peillon dalle pagine dell'
Express «di non poter insegnare una morale che non abbia già al suo interno un morale religiosa», alcuni intellettuali e professori francesi hanno approvato la proposta. È il caso del Filosofo Luc Ferry, che ha approfittato delle colonne del Figaro per «sostenere l'iniziativa del ministero», anche se, ha spiegato l'ex ministro della gioventù, «la difficoltà sarà trovare come insegnarla». Per Ferry la risposta si trova già pronta «nell'insegnamento dei classici e delle grandi opere letterarie francesi» che portano dentro loro stessi «i valori civici che fondano la nostra repubblica».
Anche il celebre sociologo francese Jean Babérot ha accolto con entusiasmo la proposta del ministro dell'educazione: «In maniera generale, mi sembra che alcune misure stanno dimostrando di voler agire concretamente per la laicità in Francia, paese in cui la Chiesa fa ancora una grande resistenza», ha spiegato Babérot su
Libération

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