Pensare Globale e Agire Locale

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domenica 16 settembre 2012

ITALIA – Il ritorno del Cav.

Berlusconi spiega l'economia incolpando l'Europa, noleggiando una nave e regalando un week end di lusso a centinaia di suoi ammiratori.

L'aria di mare ossigena il cervello e scioglie i pensieri.
Così Silvio Berlusconi, dal buen retiro della crociera con i lettori del “Giornale”, rispondendo alle domande dell'intervistatore Alessandro Sallusti, ha rispolverato un po' di ricette per uscire dalla crisi economica.
Il mix è quello noto: un po' di promesse e un po' di stoccate. Per mettere fuori gioco tutti: dall'Europa a Matteo Renzi, passando per Beppe Grillo.
La partenza, inevitabile, è un vecchio cavallo di battaglia: «Nella percezione della crisi il fattore psicologico è fondamentale».
Certo, un'idea un po' più difficile da digerire dopo mesi di crescita della disoccupazione e con le previsioni per il Prodotto interno loro del terzo trimestre 2012 in caduta libera del 2,9%.
LA COLPA DELLA UE. Ma il Cavaliere ha anche spiegato che se il Paese non esce dalle secche è colpa dell'Europa. O meglio delle «norme del fiscal compact [che] impediscono la crescita».
E le responsabilità pesano su Angela Merkel (altrimenti nota come la Culona): «La Germania non consente che la Bce batta moneta e questo è un mattone che pesa in maniera tragica», ha spiegato l'ex premier. Sistemata la cancelliera, è passato al compare di sorrisinii, Nicolas Sarkozy: una persona «la cui arroganza vince sull'intelligenza». «Presto la Francia finirà come noi», ha profetizzato il Cav, «soprattutto con una guida di sinistra».
FONDO ESM NON FUNZIONERÀ. «Io», ha aggiunto Berlusconi, «sono tra i più dubbiosi sul fatto che l'Esm funzionerà» perché «richiede una maggioranza dell'80%». L'ex premier ha puntato anche il dito contro le richieste che vengono imposte agli Stati per avere aiuti: «la riduzione del debito pubblico di 5 punti l'anno, per noi si tratterebbe di un rientro di 40-50 miliardi l'anno che è una cosa impossibile».

L'endorsement a Renzi e la promessa: «Aboliremo l'Imu»


Ma il momento amarcord di Berlusconi, che si è lanciato in ricordi dei suoi successi imprenditoriali e della sua giovinezza, è continuato con un altro grande classico. «Senza abbassare la pressione fiscale non si esce dalla recessione». E allora ecco il coup de théatre dal sapore antico: «Aboliremo l'Imu», ha dichiarato il Cavaliere, ricordando l'annuncio sull'Ici al foto finish della campagna elettorale contro Romano Prodi, perché «la casa è il pilastro su cui ogni famiglia fonda il suo futuro».
ENDORSEMENT A RENZI. Insomma, Berlusconi ne ha avuto per tutti. Anche per Matteo Renzi che, secondo l'ex premier: «Porta avanti le nostre idee, sotto le insegne del Pd». E se dovesse vincere le primarie «il Pd diventa finalmente un partito socialdemocratico».
Un endorsement rinnovato. Che serve però, a volere pensare male, a mettere in difficoltà lo stesso Renzi, che molti a sinistra definiscono troppo vicini alla destra.
GRILLO RECITA UN COPIONE. Negativo, invece il giudizio, su Grillo: «Uno straordinario attore comico, ma sta ancora facendo quel mestiere. Non ci s'improvvisa amministratori di un Paese o di una città».
«Qualcuno», ha aggiunto il Cavaliere, «gli scrive il copione e lui recita come ha fatto tutta la vita».
L'ex premier ha chiarito di sentire «sempre il dovere di non consegnare il Paese alla sinistra». Ha ribadito che la sua discesa in campo dipenderà dalle modifiche al sistema di voto: «Il mio ruolo cambierà in base alla legge elettorale che ci sarà». E infine ha approfittato dell'occasione per rilanciare uno dei suoi grandi cavalli di battaglia: la necessità di «modificare la Costituzione».

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