Partiamo con le
diatribe ideologiche sul rendere selvaggio il mercato del lavoro, abbattere le
protezioni oppure investire in infrastrutture aumentare la spesa fare debito?
No. Proviamo a ragionare in modo elementare
In che modo può
aumentare l'occupazione?
1. perché le imprese
esistenti assumono nuovi lavoratori
2. perché nascono nuove imprese
3. perché la pubblica amministrazione assume nuovi dipendenti
2. perché nascono nuove imprese
3. perché la pubblica amministrazione assume nuovi dipendenti
Per il punto 3, a
parte rilevare che i fondi per assumere nella PA scarseggiano, occorre
considerare che:
·
Una
PA funzionante favorisce la crescita dell'economia e dell'occupazione
·
Una
PA inefficace e inefficiente rallenta la crescita e favorisce la disoccupazione
perchè
o
ostacola
i cittadini che lavorano e producono ricchezza
o
sottrae
attraverso le imposte risorse ai cittadini che producono per distribuirle a
quelli che beneficiano di una qualche rendita di posizione (fosse anche solo
avere un posto pubblico e non fare il proprio dovere)
o
Assumere
nella PA gente inutile, solo per sostenere l'occupazione o per clientela
politica danneggia la collettività, impoverisce il paese e riduce crescita e
occupazione (oggi paghiamo il prezzo delle scellerate scelte passate)
Pertanto nuove
assunzioni nella PA andrebbero fatte solo nel caso in cui:
·
Si
assume personale che svolge un compito utile alla collettività
·
Si
remunera detto personale in maniera coerente con il lavoro svolto e in ogni
caso sotto il vincolo delle risorse disponibili dalle entrate tributarie
·
Se
dopo aver utilizzato in
modo ottimale il personale esistente e valutato soluzioni alternative
all'assunzione di nuove risorse, sussistono ancora rilevanti necessità dei
cittadini insoddisfatte
Riepilogando nella PA
non si assume a caso, se funziona male (voi che pensate?) il personale andrebbe ridotto e non
aumentato (non sia mai che si licenzi qualcuno: il personale si
può ridurre NON sostituendo le risorse che vanno in pensione). Le assunzioni
clientelari (o semplicemente non produttive) nella PA costituiscono un danno
per tutto il paese e un onere per le generazioni future (si sa il posto
pubblico è per la vita,no?).
Cosa determina il verificarsi
dei punti 1 e 2?
·
la
prospettiva per chi è proprietario dell'impresa di fare profitti (partendo da
zero o ampliando le imprese esistenti)
·
il
contesto istituzionale e ambientale ad esempio
o
se
la PA favorisce, è neutrale o rema contro,
o
se
riesce a garantire il rispetto dei contratti e i diritti di proprietà
o
quanto
costa ed è complicato licenziare (giacché per quanto possa fare orrore capita
anche di assumere la persona sbagliata o che la persona che era giusta quando è
stata assunta non lo sia più per mille motivi in parte dipendenti e in parte no
da volontà e capacità del lavoratore)
o
quanto
è facile/veloce recuperare un credito o far valere in giudizio le proprie
ragioni
·
la
pressione fiscale ossia se DOPO
aver pagato le tasse resta un importo sufficiente a giustificare lavoro,
rischio,perdita di liquidità per chi mette i soldi
Insomma, in buona
sostanza le imprese investono e assumono se gli resta in tasca un profitto
decente e se non devono lottare contro i mulini a vento per mettere un'insegna.
Come siamo messi
sotto questi profili?
La pressione fiscale è tra le più alte al mondo**, la qualità della PA e le condizioni ambientali ben al di sotto della media di tutti i paesi avanzati***. Alla luce di queste osservazioni, desta qualche sorpresa la dinamica dell'occupazione nel nostro paese? Se per crescere e creare occupazione occorrono determinate condizioni e il nostro paese, in assenza di riforme, va esattamente nella direzione opposta che cosa possiamo attenderci dal futuro?
La pressione fiscale è tra le più alte al mondo**, la qualità della PA e le condizioni ambientali ben al di sotto della media di tutti i paesi avanzati***. Alla luce di queste osservazioni, desta qualche sorpresa la dinamica dell'occupazione nel nostro paese? Se per crescere e creare occupazione occorrono determinate condizioni e il nostro paese, in assenza di riforme, va esattamente nella direzione opposta che cosa possiamo attenderci dal futuro?
La situazione
occupazionale del paese (tutto e delle categorie più colpite dei giovani e
delle donne) può migliorare solo se l'intero paese torna a crescere e se
determinati nodi strutturali vengono affrontati, in particolare
·
una
pressione fiscale più contenuta, che si può conseguire solo abbattendo il debito e riducendo
la spesa pubblica
·
un
sistema meno ostile alle
imprese con una pubblica amministrazione che funziona e non
rema contro
·
l'eliminazione
di tutte le regole che
determinano posizioni di privilegio per alcune minoranze a
danno della collettività
C'è in giro chi in
nome di una presunta crescita vorrebbe ancora spendere soldi pubblici (per fini
utili come il welfare ma, anche per altri meno nobili) senza prima porsi il problema di COME
vengono spesi: si tratta di un' illusione ottica che ipoteca il
futuro delle prossime generazioni più di quanto non si sia fatto in passato.
C'è chi fa bandiera
della protezione ad ogni costo dei posti di lavoro esistenti, senza intendere
(o colpevolmente nascondendo) che questo danneggia i lavoratori stessi e le
loro prospettive per il futuro.
C'è chi colpevolmente
distoglie l'attenzione dalle reali riforme di cui il nostro paese ha bisogno
per ripartire.
Ma c'è anche chi
guarda alla situazione del paese per quella che è perché non ha interessi
personali da tutelare.
Pensate quel che
volete, purché sia chiaro che la
recessione e disoccupazione attuali, pur aggravate dalle
congiuntura internazionale, vengono
da lontano e non possiamo attenderci che migliorino significativamente se non
affrontiamo i problemi alla radice.
Massimo Famularo
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