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sabato 6 ottobre 2012

BOSNIA - Per Srebrenica continua la pulizia etnica

Voto in Bosnia impedito ai musulmani fuggiti all'eccidio.

Sabato, 06 Ottobre 2012 - Il voto amministrativo di domenica 7 ottobre in Bosnia ha in serbo effetti particolari a Srebrenica, dove le truppe serbe nel luglio del 1995, dopo la conquista della città che era zona protetta dell'Onu, trucidarono oltre 8 mila civili musulmani e dove è estremamente sentita la questione dell'appartenenza etnica dei candidati.
Alle precedenti amministrative migliaia di profughi di Srebrenica, sopravvissuti al genocidio del 1995, potevano votare per l'amministrazione cittadina indipendentemente dal luogo di residenza nel dopoguerra, grazie a una parziale deroga alla legge elettorale, che prevede per gli elettori la registrazione nel proprio Comune.
RIVENDICAZIONI MUSULMANE. Tale deroga questa volta non è stata applicata e per i musulmani ciò rappresenta la continuazione della pulizia etnica: dopo il massacro, in città non era rimasto un solo musulmano, perché gli anziani, le donne e i bimbi piccoli furono deportati.
Dopo la fine della guerra molti sopravvissuti musulmani, che erano la maggioranza della popolazione prima del conflitto, non tornarono perché Srebrenica fa parte della Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba di Bosnia).
Dei 14.090 elettori registrati, secondo il candidato sindaco e sindaco uscente, Camil Durakovic, solo la metà circa vive effettivamente a Srebrenica e altri 7 mila, 5 mila serbi e 2 mila musulmani, andranno a votare a Srebrenica (dove sono registrati) dalla Serbia e dalla Federazione Bh (entità a maggioranza croato musulmana di Bosnia).
REGISTRATI PER VOTARE A SREBRENICA. Nei mesi scorsi, su invito di diverse organizzazioni della società civile, un certo numero di musulmani si sono registrati per votare a Srebrenica, incontrando non pochi ostacoli burocratici e intimidazioni.
Il candidato Durakovic è un musulmano che nel luglio del '95, 17enne, riuscì a sfuggire alla morte scappando attraverso i boschi. Si è poi rifugiato negli Usa ed è tornato nella città natale nel 2005. Per assicurarsi l'appoggio di tutti i principali partiti non serbi, ha lasciato le fila dell'Sda e si è presentato come candidato. La sua avversaria è una donna, Vesna Kocevic, candidata di una coalizione di nove partiti serbi, tra cui quello del presidente della Rs Milorad Dodik. Lo stesso Dodik, durante un comizio, ha nuovamente negato il genocidio del '95, urtando la sensibilita' dei sopravvissuti.

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