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giovedì 11 ottobre 2012

Grecia-Germania - Troppo tardi, Angela


Un segno di buona volontà, un simbolo, un gesto. Da diversi giorni la stampa tedesca definisce la visita della cancelliera ad Atene come un'iniziativa amichevole. Ma questo viaggio è troppo poco e arriva troppo tardi.

Nils Minkmar 10 ottobre 2012 FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG Francoforte

Un segno di buona volontà, un simbolo, un gesto. Da diversi giorni la stampa tedesca definisce la visita del cancelliere ad Atene come un'iniziativa amichevole. Ma per la Frankfurter Allgemeine Zeitung questo viaggio è troppo poco e arriva troppo tardi.

Atene, mezzogiorno e mezzo. I cavalli fanno fatica a stare fermi. Un fastidioso vento laterale disturbava la cancelliera e ha rovinato le foto. Come se Eolo si fosse divertito ad aprire il suo sacco con i venti più impetuosi.

Eppure si trattava di una visita importantissima, ripresa in diretta dalla televisione, qualcosa che faceva pensare all'atterraggio di Sadat in Israele o di Nixon in Cina. Un'intensità drammatica sorprendente e probabilmente eccessiva.

Peccato che questo viaggio arrivi così tardi. Al momento di stringere le mani sulla pista di atterraggio, la cancelliera sembrava comunque contenta di ritrovare un volto noto: "I remember", la si è sentita bisbigliare. All'appuntamento era presente l'intero esecutivo, compreso il primo ministro, e tutti insieme formavano sulla pista una sorta di drappello d'onore. Un'accoglienza che sembrava legata più al clima di panico che a ragioni protocollari. Il commentatore greco ha detto sulla Phoenix [la rete di informazione tedesca]: "Credo che l'unico che abbia avuto un trattamento del genere sia stato de Gaulle".

Da tempo Angela Merkel e i greci sono presi in una vera e propria saga sentimentale, e ieri sembrava giunto il momento della terapia di coppia. Durante la conferenza stampa la cancelliera si è ben guardata dal ricorrere agli strumenti di comunicazione così cari ai greci come la metafora, il simbolo o il mito. Se si fosse trattato di una perdita d'acqua in un garage, Merkel non si sarebbe espressa diversamente. In compenso guardava il suo vicino, Antonis Samaras, come se dovesse esplodere da un momento all'altro.

Il discorso paradossale è quindi continuato: i contribuenti tedeschi mettono delle somme enormi a disposizione dei greci, ma non si vede alcuno sforzo di comunicazione. Angela Merkel avrebbe potuto celebrare la volontà dei greci di prendere in mano il loro destino e di bloccare la corruzione e il clientelismo.

Invece, al di là delle parole ufficiali, il discorso che abbiamo ascoltato è il seguente: "Abbiamo ottenuto molto, qualcosa che è stato molto duro per la popolazione del vostro paese!" Dopo, la cancelliera ha constatato con orgoglio che la Germania è "il partner della Grecia nei momenti difficili". Insistendo sul fatto che questi momenti difficili sono anche molto scivolosi.

Insomma, abbiamo assistito a una lezione di pragmatismo protestante: prima il confronto, poi il supplizio. Avremmo invece preferito sentir dire: con il denaro che vi abbiamo prestato ci avete comprato dei carri armati Leopard e degli aeroporti di cui non avevate bisogno, mentre da tempo eravate i clienti perfetti per Peter Zwegat [conduttore di un reality tedesco intitolato "Uscire dal debito"] – e adesso che questa follia finisce, siamo ovviamente al vostro fianco per sostenervi.

Ci sarebbero stati altri mezzi per lottare contro la crisi greca senza ricorrere all'umiliazione, ma nessuno si è preoccupato di cercarli. Questa visita è ben poca cosa e arriva troppo tardi. (Traduzione di Andrea De Ritis)

Da Atene

Nessuna sorpresa


“Chi si attendeva un regalo dalla visita della cancelliera tedesca ad Atente dovrà aspettare la fine dell’anno. È infatti più facile ricevere qualcosa da Babbo Natale che ottenere denaro dal parlamento tedesco, in questa annata elettorale”, scrive Kathimerini all’indomani della visita lampo di Angela Merkel ad Atene. Secondo il quotidiano greco la cancelliera ha voluto inviare ai greci un “doppio messaggio” durante una visita tutto sommato “positiva”:m[Merkel] ha detto che i greci non sono soli nel difficile cammino della ristrutturazione dell’economia, ma ha sottolineato che il governo deve continuare a realizzare riforme strutturali.

To Vima si concentra invece sulle proteste che hanno segnato la visita della cancelliera, ben al di sotto delle attese e certamente meno numerose di altre manifestazioni organizzate negli ultimi tre anni. La maggior parte delle persone ha capito che il paese ha bisogno di essere ricostruito e che non bisogna aspettarsi niente da uno stato corrotto e travolto dai debiti. In questi tre anni quasi tutte le famiglie hanno applicato un regime di austerity personalizzato.

Secondo To Ethnos, infine, il risultato della visita conferma che nel nostro paese il clima è in sintonia con la Germania, e anche che la cancelliera è disposta a sostenere i nostri sforzi per uscire dalla crisi. Non ci dovrebbero essere più dubbi sul versamento della tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro.

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