Pensare Globale e Agire Locale

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mercoledì 3 ottobre 2012

ITALIA - Con la crisi gli italiani rinunciano al medico

La denuncia dal 65% dei camici bianchi.

Mercoledì, 03 Ottobre 2012 - La crisi economica ha condizionato negativamente molti aspetti della vita degli italiani.
Si risparmia sui beni alimentari, non si va in vacanza, e non sono più concessi vizi in eccesso.
Ma ora, addirittura, la maggior parte dei nostri connazionali per riuscire ad arrivare a fine mese non mette più mano al portafogli neanche per farsi curare.
L'allarme è arrivato dagli stessi medici di famiglia della Fimmg, riuniti per il 67esimo Congresso nazionale a Villasimius (Cagliari).
PIÙ GRAVE AL SUD E NELLE ISOLE. Il 65% dei camici bianchi ha denunciato, infatti, che ormai in Italia le persone si trascurano e non fanno accertamenti.
La situazione, ha affermato il 71,6% degli specialisti, è più grave al Sud e nelle Isole.
Dati, ottenuti attraverso un sondaggio su un campione di 1.050 medici, che hanno confermato quanto emerso da un'indagine Rbm Salute-Censis: in numeri assoluti, sono circa 9 milioni i compaesani che hanno dovuto rinunciare alle cure sanitarie per motivi economici nell'ultimo anno.
PER IL 67,7% DEI MEDICI, I PAZIENTI NON VANNO DAL DENTISTA. La situazione è grave: per il 67,6% dei medici i pazienti, a causa della crisi, non vanno dal dentista.
E ancora: nove medici su dieci dicono che i loro assistiti esprimono 'disappunto' per la spesa dei ticket sanitari.
Il 64,7% ha dichiarato che, per timore del proprio datore di lavoro, in molti non si assentano qualche ora per effettuare accertamenti medici, anche se questi sono necessari.
L'88% dei medici, inoltre, vede i propri pazienti stressati.
Ma i medici hanno espresso preoccupazione anche per la propria professione: 9 su 10 temono che vengano rallentati i processi di innovazione tecnologica a causa della crisi economica.
«LA CRISI INCIDE SUL DESTINO DELLA SALUTE». «I risultati dell'indagine», ha spiegato Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi Fimmg, «dimostrano che la crisi incide sul destino della salute della popolazione, che aumenta le diseguaglianze, che è in grado di condizionare il lavoro e la funzione del medico. In interi settori della popolazione si assiste alla rinuncia consapevole ad accedere a prestazioni sanitarie anche quando necessarie».
«Il quadro che emerge», ha avvertito, «indica con chiarezza che gli effetti della crisi sono importanti, causando uno stato di stress, di insicurezza e di grande apprensione negli individui».
Secondo il Censis, un paziente su quattro che rinuncia alle cure ha più di 65 anni.
Il 61% è di sesso femminile e in 4 mln di casi vive al Sud.
Un altro fenomeno in crescita, in tempi di ristrettezza, è quello che vede sempre più anziani rivolgersi a strutture per indigenti al fine di ricevere gratuitamente assistenza.
Anche la salute, di questi tempi, è un lusso.

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