Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


venerdì 26 ottobre 2012

ITALIA futura. E divisa

I carini spaccati sull'esclusione di Fermiamo il declino.

di Marianna Venturini

Venerdì, 26 Ottobre 2012 - I «carini» di Italia Futura scaldano i motori. E per il 17 novembre hanno organizzato un incontro per lanciare la Terza Repubblica. Alle truppe montezemoliane si sono uniti il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, quello delle Acli, Andrea Oliviero e il ministro per la Cooperazione, Andrea Riccardi, tutti impegnati nel rinnovamento della politica.
LA ROTTURA DEI MODERATI. All’appello mancano però le firme dei fondatori di Fermare il declino. Il manifesto promosso da Oscar Giannino e altri economisti era diventato il partner ufficiale di Italia futura, tanto che i due movimenti avevano programmato una convention unitaria con gli uomini di Luca Cordero di Montezemolo.
Le cose invece sono andate diversamente. «Non sussistono le condizioni per condividere un percorso comune», ha spiegato Giannino.
LO STRAPPO DI FID. Lo strappo si è consumato proprio sul testo che lancia questa proposta di Terza Repubblica, nella quale mancano alcuni dei pilastri imprescindibili per i liberisti.
Per esempio gli antideclinisti chiedevano un riferimento esplicito al taglio alla spesa, alla riduzione del debito tramite privatizzazioni, alle liberalizzazioni e la selezione democratica dei leader. Ma, nonostante le richieste, l’appello non è stato modificato e di conseguenza Fid ha scelto di non aderire.
Lo stesso Giannino ha definito il documento «inemendabile» perché gli era stato presentato a giochi conclusi. Quindi di fronte a quella che ha definito una «furbata», si è limitato a prendere atto della nascita di «una nuova Democrazia cristiana».

Italia futura divisa sul documento


Il percorso dei moderati si è così diviso: i turbo liberisti da una parte e pezzi del centro cattolico insieme con i dirigenti di Italia futura dall'altra.
In realtà le motivazioni della rottura vanno oltre i comunicati ufficiali. Infatti molti dell’entourage di Fid avevano espresso da subito alcune riserve sui molti componenti di Italia futura. Che considerano addirittura «impresentabili» perché legati a vecchie logiche politiche. I professori, invece, promuovono il purismo assoluto della nuova classe dirigente.
UN'ESCLUSIONE «EVITABILE». Va anche detto che la frattura non è stata del tutto indolore. «Tenere insieme storie diverse non è mai semplice», ha detto a Lettera43.it Sergio Scalpelli, uno dei vertici di If. Eppure qualche perplessità serpeggia anche tra le prime file dei montezemoliani per un’esclusione che «poteva essere evitata con qualche accorgimento».
Anzi, qualcuno racconta che prima della presentazione dell’appello siano volate parole pesanti all’interno di Italia futura, proprio perché il documento sulla Terza Repubblica non era stato condiviso da tutti gli esponenti.
FI CORTEGGIA CASINI. Litigi a parte, ormai il documento è stato presentato ed è considerato un corteggiamento implicito per coinvolgere in un secondo momento anche l'Udc di Pier Ferdinando Casini e anche il ministro e leader in pectore Corrado Passera.
L’area di riferimento di questa nuova aggregazione vuole colmare lo spazio che c’è tra il Partito democratico e il Pdl, cioè un nuovo centrodestra riveduto e corretto.
L'ASSENZA DI MARCEGAGLIA. Chi, invece, ha detto il suo secondo «no» convinto all’appello per la Terza Repubblica è Emma Marcegaglia.
Dopo essersi sfilata all’ultimo minuto dal manifesto di Giannino, l’ex presidente di Confindustria non ha dato il suo sostegno neanche in questa occasione. Era stata contattata perché diventasse la punta di diamante tra i sottoscrittori, tra cui si incrociano poche presenze femminili, invece ha rifiutato categoricamente.

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