Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


sabato 27 ottobre 2012

ITALIA - Perché gli occidentali anticapitalisti sono ridicoli

L’unica vera dittatura è quella degli Usa”, continuava a ripetermi Martino mentre sorseggiava la sua Bud con la mano destra e teneva nella tasca sinistra un pacchetto di Camel. Vestiva di roba comprata al mercato e pareva andarne fiero ma aveva ai piedi un paio di Converse. Smartphone? No no: lui è alternativo. Solo I-Pad ed un telefono Motorola un po’ vecchiotto. Per la musica niente I-Phone che altrimenti poi si danno troppi soldi a quei biechi capitalisti della Apple: il lettore mp3 era rigorosamente Samsung.

Il tipo la mattina lavorava in una salumeria ed il pomeriggio bazzicava in un centro sociale. Organizzava anche spettacoli live con gruppi sfigati dai testi proletari e le vite borghesi; girava in un’orribile Nissan Pixo che divideva con la madre. Insomma: un perdente di 28 anni che parlava di comunismo e lotta al capitalismo su facebook dal suo I-Pad mentre fumava Camel e beveva Bud nella sua macchina giapponese.


Rigorosamente anti-occidentale e fermo sostenitore dell’eroico ruolo anti-imperialista di uomini come Saddam, Gheddafi e Assad, ogni volta che avevo la sventura di incontrarlo, con sprezzo del ridicolo, si ostinava ad espormi le sue banalissime e noiosissime arringhe contro “i porci americani”. Lo guardavo; lo ascoltavo e provavo un misto di tenerezza e fastidio. Poi pensavo che, infondo, il papà capitalismo cresce ed ingrassa anche questi figli ingrati che scrivono da pc progettati negli Usa, fanno attività da tastiera su social network inventati in America grazie ad una connessione internet partorita sempre dagli odiati yankee. Fossero nati in medioriente, sarebbero finiti ad allevare capre sulle pianure del Golan ma qui no: anche se il neoliberismo li sta spingendo verso soglie sempre più basse di dignità economica ed esistenziale, uno spazietto riescono comunque a ritagliarselo. Hanno libertà di pensiero, un contratto telefonico, l'illusione di contare qualcosa con il proprio voto, mamma e papà che possono mantenerli all’università fino a 30-35 anni ed un po’ di soldi per andare al cinema e comprare qualche straccio alternativo.

CHOMSKY HA RAGIONE: GLI USA NON SONO UNA DEMOCRAZIA MA...

Chiarimoci: a me pure gli americani risultano molte volte non odiosi ma di più. Odio le feste d’importazione alla Halloween e le smania monopoliste alle Google. Non sopporto l’imposizione dello stile di vita anglosassone anche a popolazioni che, come la nostra, hanno già la propria meravigliosa cultura e la propria ineguagliabile ed invidiabile storia. Concordo anche con Chomsky quando dice che, gli Stati Uniti, non sono un vera democrazia. Non lo è neppure l’Italia e, di sicuro, l’Europa non rappresenta per niente un esempio di scelte economico-sociali partecipate dalla popolazione. Il punto è che, molto banalmente, non credo che al mondo esista un esempio di reale democrazia. Ergo, lamentarsi per una democrazia perfetta impensabile per delegittimare la nostra in favore di regimi dittatoriali africani, orientali e mediorientali, lo trovo ridicolo e semplicistico. Parliamo sempre di forme molto imperfette e straripanti di iniquità, ingiustizie, manipolazioni, contraddizioni e corruzioni. Però che volete farci: non riesco ad ignorare la rete capitalista nella quale siamo tutti ma proprio tutti intrappolati. Non riesco a parlare con toni entusiastici dell’Iran e del suo governo di stampo integralista dopo aver rampognato il Vaticano per la sua ipocrisia e la sua arrogante ingerenza. Non riesco a reputare frutto del demonio ogni cosa che proviene dall’Occidente e, parimenti, sempre e comunque migliore ciò che viene dal resto del globo. Amo valutare e vivermi la vita e la società in maniera più profonda e meno preconcetta. Del resto il capitalismo non lo sconfiggeremo mai con l’ipocrisia e la militanza anti-occidentale da borghesi con il culo al caldo. Il capitalismo potremo migliorarlo e renderlo più umano solo con l’onestà intellettuale ed il buon senso. Comunismo ed altri regimi dittatoriali della miseria sono improponibili e storicamente plurisconfitti. Nel 2012 non dovremmo ricordarlo più a nessuno.

Gente come Martino, inesorabilmente, finisce con il risultare patetica e con l’essere solo una pedina indignata ma pronta comunque a comprare, consumare e partecipare al ciclo infinito di un sistema sul quale sputa pur alimentandolo. Anzi, questi “alternativi anti-occidentali” credo siano addirittura controproducenti per la causa anti-globalista ed anti-imperialista e per un motivo preciso: forniscono la dimostrazione inconfutabile che a questo sistema non v’è alternativa concreta se non la stupida ed ipocrita retorica del boicottaggio generalizzato e della divisione del mondo in cattivi (Usa ed Occidente) e Buoni (Russia, Cina e resto del mondo). Voglio un mondo più giusto e sensato, non un mondo più frustrato, sempliciotto ed ipocrita. Vogliamo essere sul serio "anticonformisti"? Va bene: cominciamo con l'essere meno prevedibili...

Di Germano Milite pubblicato in Generica

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