Venerdì,
05 Ottobre 2012 - «Riprendiamoci la scuola».
È questo lo slogan con cui migliaia di studenti italiani sono scesi in piazza per manifestare contro la crisi e l'austerità il 5 ottobre.
La prima giornata di protesta del nuovo anno scolastico in una ventina di città è stata dedicata ai tagli del governo alla scuola pubblica.
Da Milano a Roma, da Modena a Napoli, i cortei hanno mandato in tilt il traffico provocando gravi rallentamenti e disordini.
Ma i ragazzi hanno assicurato che questa è solo la prima di una lunga serie di proteste.
«Non c'è nessuna intenzione di tornare a investire nella scuola pubblica», hanno dichiarato in molti brandendo striscioni, lanciando uova o fumogeni, gridando cori contro il premier Mario Monti o il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo e bruciando tessere elettorali o fotografie dei politici.
Uno dei 1500 partecipanti del corteo bolognese, aiutandosi con una scala, ha addirittura preso la bandiera appesa all'esterno del Consolato greco, «in solidarietà alla lotta del popolo greco e degli antifascisti contro l’austerity di Samaras».
Contro il Consolato sono partite anche uova ripiene di vernice e petardi.
Anche alcune filiali di istituti bancari o altri edifici pubblici sono stati vandalizzati o ricoperti di scritte con lo spray.
A Roma, Milano e Torino le forze dell'ordine hanno caricato i manifestanti.
Si contano decine di contusi tra studenti e agenti e alcuni fermati.
È questo lo slogan con cui migliaia di studenti italiani sono scesi in piazza per manifestare contro la crisi e l'austerità il 5 ottobre.
La prima giornata di protesta del nuovo anno scolastico in una ventina di città è stata dedicata ai tagli del governo alla scuola pubblica.
Da Milano a Roma, da Modena a Napoli, i cortei hanno mandato in tilt il traffico provocando gravi rallentamenti e disordini.
Ma i ragazzi hanno assicurato che questa è solo la prima di una lunga serie di proteste.
«Non c'è nessuna intenzione di tornare a investire nella scuola pubblica», hanno dichiarato in molti brandendo striscioni, lanciando uova o fumogeni, gridando cori contro il premier Mario Monti o il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo e bruciando tessere elettorali o fotografie dei politici.
Uno dei 1500 partecipanti del corteo bolognese, aiutandosi con una scala, ha addirittura preso la bandiera appesa all'esterno del Consolato greco, «in solidarietà alla lotta del popolo greco e degli antifascisti contro l’austerity di Samaras».
Contro il Consolato sono partite anche uova ripiene di vernice e petardi.
Anche alcune filiali di istituti bancari o altri edifici pubblici sono stati vandalizzati o ricoperti di scritte con lo spray.
A Roma, Milano e Torino le forze dell'ordine hanno caricato i manifestanti.
Si contano decine di contusi tra studenti e agenti e alcuni fermati.
18.45
- CASINI: «DISAGIO MONDO GIOVANILE FORTISSIMO». Pier Ferdinando Casini, leader
dell'Unione di Centro (Udc), non ha voluto commentare i disordini, ma ha
confessato che il disagio del mondo giovanile è fortissimo.
«Credo che sia necessario cominciare a investire sui giovani, che non possono essere costretti a emigrare», ha aggiunto.
«Credo che sia necessario cominciare a investire sui giovani, che non possono essere costretti a emigrare», ha aggiunto.
18.00
- PUGLISI: «NO A VIOLENZA MA PROBLEMI REALI». Francesca Puglisi, responsabile
scuola del Partito democratico (Pd), ha affermato che il disagio nella scuola è
reale, ma è sbagliato usare la violenza.
«In questi tre anni l'86% del risparmio della spesa statale è stato realizzato tagliando i finanziamenti alla scuola. Il risultato sono classi pollaio invivibili, edifici scolastici lasciati nel degrado, istituti tecnici e professionali senza laboratori. E' da tempo che chiediamo
un'inversione di tendenza. La protesta degli studenti va ascoltata e senza paternalismi vanno date risposte concrete. È doveroso risparmiare in altri settori della spesa statale per tornare a finanziare scuola e diritto allo studio», ha detto Puglisi.
«In questi tre anni l'86% del risparmio della spesa statale è stato realizzato tagliando i finanziamenti alla scuola. Il risultato sono classi pollaio invivibili, edifici scolastici lasciati nel degrado, istituti tecnici e professionali senza laboratori. E' da tempo che chiediamo
un'inversione di tendenza. La protesta degli studenti va ascoltata e senza paternalismi vanno date risposte concrete. È doveroso risparmiare in altri settori della spesa statale per tornare a finanziare scuola e diritto allo studio», ha detto Puglisi.
17.35
- SINDACATO POLIZIA: «CHI DIFENDE DIFENSORI?». «Oggi abbiamo assistito a
manifestazioni legittime di studenti che sono sfociate in qualche caso in
scontri violenti con le forze di polizia, determinando feriti tra i colleghi,
anche a causa dei 'soliti noti' - antagonisti, anarco-insurrezionalisti, centri
sociali, No Tav - che sistematicamente utilizzano le proteste pacifiche per
creare disordini», ha specificato Nicola Tanzi, il segretario del Sindacato
autonomi di polizia, lanciando la campagna Chi
difende i difensori? con cui gli agenti tornano a chiedere garanzie
funzionali.
Ha proseguito: «In queste situazioni l'operatore di polizia che è chiamato a difendere i cittadini e a garantire il loro diritto al dissenso, si trova in difficoltà. Dunque serve una modifica del codice di procedura penale che preveda in primo luogo la non obbligatorietà dell'iscrizione nel registro degli indagati degli operatori di polizia. E quando si verificano danni, gli appartenenti alle forze di polizia devono essere chiamati a rispondere soltanto nei casi di dolo e non per colpa grave».
Per Tanzi è pure necessario impedire che coloro che si sono resi protagonisti di violenze in passato partecipino alle manifestazioni: servirebbee una sorta di Daspo preventivo per questi soggetti, sulla scorta di quel che avviene per le competizioni sportive, e il fermo differito, per assicurare alla giustizia gli autori di violenze e devastazioni.
Ha proseguito: «In queste situazioni l'operatore di polizia che è chiamato a difendere i cittadini e a garantire il loro diritto al dissenso, si trova in difficoltà. Dunque serve una modifica del codice di procedura penale che preveda in primo luogo la non obbligatorietà dell'iscrizione nel registro degli indagati degli operatori di polizia. E quando si verificano danni, gli appartenenti alle forze di polizia devono essere chiamati a rispondere soltanto nei casi di dolo e non per colpa grave».
Per Tanzi è pure necessario impedire che coloro che si sono resi protagonisti di violenze in passato partecipino alle manifestazioni: servirebbee una sorta di Daspo preventivo per questi soggetti, sulla scorta di quel che avviene per le competizioni sportive, e il fermo differito, per assicurare alla giustizia gli autori di violenze e devastazioni.
17.33
- PROFUMO: «DISSENSO PIU' FORTE SENZA VIOLENZA». Per il ministro Profumo, le posizioni
di chi manifesta il
proprio dissenso sono tanto più forti quando non sono accompagnate dalla violenza contro cose o persone ma sono capaci di incanalarsi in una proposta.
Il titolare del dicastero dell'Istruzione ha voluto comunque ribadire la sua disponibilità al dialogo: «In questi mesi ho sempre incontrato e cercato il confronto, soprattutto con gli studenti. L'ultima volta, in ordine di tempo, qualche giorno fa in occasione di una loro manifestazione proprio sotto il ministero. Questa volta, invece, non mi è stato chiesto alcun incontro».
proprio dissenso sono tanto più forti quando non sono accompagnate dalla violenza contro cose o persone ma sono capaci di incanalarsi in una proposta.
Il titolare del dicastero dell'Istruzione ha voluto comunque ribadire la sua disponibilità al dialogo: «In questi mesi ho sempre incontrato e cercato il confronto, soprattutto con gli studenti. L'ultima volta, in ordine di tempo, qualche giorno fa in occasione di una loro manifestazione proprio sotto il ministero. Questa volta, invece, non mi è stato chiesto alcun incontro».
17.09
- FIANO: «SERVE SENSO RESPONSABILITÀ TUTTI». «Inviamo, innanzitutto, a coloro che
sono rimasti feriti negli scontri, forze dell'ordine e studenti, il nostro
augurio di pronta guarigione. La giornata di tensione vissuta oggi nei cortei
studenteschi di tutta Italia deve essere di monito per tutti noi. Ci aspettano
mesi difficili per le conseguenze sociali che la crisi economica ha portato e
porterà con sè. Serve per questo, in tutti, senso di responsabilità. Chiediamo al ministro dell'Interno e ai responsabili dell'ordine pubblico la massima attenzione affinché sia evitato qualsiasi possibile motivo di tensione o comportamento che rischi di esacerbare gli animi», ha affermato Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Partito democratico (Pd).
E poi si è rivolto ai ragazzi: «Agli studenti, invece, di cui comprendiamo l'esasperazione per l'incertezza sul futuro, chiediamo con forza di abbandonare immediatamente ogni forma violenta di dissenso, contro le forze dell'ordine e le cose. Saremo sempre i primi a difendere il diritto costituzionale di critica e di manifestazione, ma non tollereremo mai il dissenso si trasformi in violenza».
porterà con sè. Serve per questo, in tutti, senso di responsabilità. Chiediamo al ministro dell'Interno e ai responsabili dell'ordine pubblico la massima attenzione affinché sia evitato qualsiasi possibile motivo di tensione o comportamento che rischi di esacerbare gli animi», ha affermato Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Partito democratico (Pd).
E poi si è rivolto ai ragazzi: «Agli studenti, invece, di cui comprendiamo l'esasperazione per l'incertezza sul futuro, chiediamo con forza di abbandonare immediatamente ogni forma violenta di dissenso, contro le forze dell'ordine e le cose. Saremo sempre i primi a difendere il diritto costituzionale di critica e di manifestazione, ma non tollereremo mai il dissenso si trasformi in violenza».
17.01
- GRANATA: ASCOLTARE GLI STUDENTI. «È inspiegabile assistere a una repressione così violenta
nei confronti degli studenti tornati in piazza oggi in moltissime città
italiane per esprimere l'insoddisfazione nei confronti del governo Monti e la
sua
politica di austerità e rigore. Questi ragazzi stanno difendendo il proprio futuro: aumento delle tasse, aumento dei prezzi dei libri, attività didattica scadente non sono temi da sottovalutare, anzi sono campanelli d'allarme che dovrebbero essere presi in seria considerazione. Gli studenti sono il futuro del paese e non possiamo ignorare le loro richieste, abbiamo il dovere di ascoltarli», ha dichiarato il vice coordinatore di Fututo e libertà (Fli), Fabio Granata.
«Aspettiamo, a ogni modo,che qualcuno ci spieghi come è possibile che ragazzi di 15 anni possano essere così pericolosi da scatenare cariche della polizia che si lasciano alle spalle contusi e feriti», ha concluso il politico.
politica di austerità e rigore. Questi ragazzi stanno difendendo il proprio futuro: aumento delle tasse, aumento dei prezzi dei libri, attività didattica scadente non sono temi da sottovalutare, anzi sono campanelli d'allarme che dovrebbero essere presi in seria considerazione. Gli studenti sono il futuro del paese e non possiamo ignorare le loro richieste, abbiamo il dovere di ascoltarli», ha dichiarato il vice coordinatore di Fututo e libertà (Fli), Fabio Granata.
«Aspettiamo, a ogni modo,che qualcuno ci spieghi come è possibile che ragazzi di 15 anni possano essere così pericolosi da scatenare cariche della polizia che si lasciano alle spalle contusi e feriti», ha concluso il politico.
16.41
- FORNERO: «VORREI INCONTRARE TUTTI QUESTI GIOVANI». «Per quanto possa sembrare una frase
fatta, io vorrei incontrarli tutti questi giovani», ha detto il ministro del
Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero.
Poi ha continuato: «Non e’ facile governare non avendo facili promesse da dare, noi non siamo un governo politico e non abbiamo facili promesse. Perciò anche dire a questi giovani: 'guardate, da domani sarà tutto piu’ facile' non sarebbe onesto».
Il ministro ha anche spiegato: «Noi possiamo solo dire lavoriamo seriamente e molto intensamente perchè il paese ritrovi una strada di crescita. Crescita vuol dire crescita economica, ma anche crescita morale e civile. Allora, in questa crescita c’è ancora un po’ di coesione, quindi anche per i giovani recuperare un po’ di fiducia e magari diminuire la loro rabbia, che sicuramente c’è, può essere un po’ più facile».
Poi ha continuato: «Non e’ facile governare non avendo facili promesse da dare, noi non siamo un governo politico e non abbiamo facili promesse. Perciò anche dire a questi giovani: 'guardate, da domani sarà tutto piu’ facile' non sarebbe onesto».
Il ministro ha anche spiegato: «Noi possiamo solo dire lavoriamo seriamente e molto intensamente perchè il paese ritrovi una strada di crescita. Crescita vuol dire crescita economica, ma anche crescita morale e civile. Allora, in questa crescita c’è ancora un po’ di coesione, quindi anche per i giovani recuperare un po’ di fiducia e magari diminuire la loro rabbia, che sicuramente c’è, può essere un po’ più facile».
16.25
- BONELLI: «VERGOGNA USARE MANGANELLI». «Usare i manganelli contro gli studenti che difendono la
scuola e vogliono costruire un'Italia migliore fatta di più istruzione, più
ricerca e più diritti è semplicemente una vergogna».
Lo ha affermato il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, che ha anche aggiunto: «Un Paese che taglia sull'istruzione, sulla scuola e sulla ricerca è un Paese che taglia sul suo futuro. A costo di essere ripetitivi ribadiamo che le risorse per investire in istruzione e ricerca ci sono basta tagliare le spese militari. Perché il governo non taglia il programma degli F-35 che costeranno al nostro Paese oltre 15 miliardi di euro? Perché la super casta degli armamenti continua a essere immune dai tagli?».
Il leader ecologista ha confessato: «È ormai evidente che si sta portando il sistema dell'istruzione pubblica al collasso per creare una scuola per ricchi e una per poveri. Tutto ciò è inaccettabile, incivile e immorale e non degno di un Paese europeo che deve
considerare i giovani come la risorsa più preziosa».
Lo ha affermato il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, che ha anche aggiunto: «Un Paese che taglia sull'istruzione, sulla scuola e sulla ricerca è un Paese che taglia sul suo futuro. A costo di essere ripetitivi ribadiamo che le risorse per investire in istruzione e ricerca ci sono basta tagliare le spese militari. Perché il governo non taglia il programma degli F-35 che costeranno al nostro Paese oltre 15 miliardi di euro? Perché la super casta degli armamenti continua a essere immune dai tagli?».
Il leader ecologista ha confessato: «È ormai evidente che si sta portando il sistema dell'istruzione pubblica al collasso per creare una scuola per ricchi e una per poveri. Tutto ciò è inaccettabile, incivile e immorale e non degno di un Paese europeo che deve
considerare i giovani come la risorsa più preziosa».
16.21
- PATERNOSTER: «PIAZZE PIENE E ZERO PROPOSTE». «Come ogni anno anche questo autunno è
iniziato all'insegna dei cortei di piazza di studenti arrabbiati e frustrati.
L'attivismo di questi ragazzi sarebbe una buona cosa se non sfociasse nella
violenza e se non fosse totalmente priva di proposte concrete'. È quanto ha
dichiarato Mimmo Paternoster, membro del Consiglio nazionale degli studenti
universitari di Azione universitaria.
«Siamo assolutamente consapevoli della situazione che noi giovani stiamo vivendo, e siamo altrettanto certi che qualcosa vada fatta e detta anche per arginare quest'onda di anarchia che si sta diffondendo nel nostro Paese. Quello che ci lascia perplessi è l'utilizzo dei soliti slogan e le modalità violente e senza contenuto con le quali questi ragazzo credono di dare un contributo alla ricostruzione del
sistema scolastico e universitario. Proprio perché crediamo che il modo migliore per combattere questa crisi sia rimboccarsi le maniche abbiamo lanciato nei giorni scorsi la proposta, approvata all'unanimità nel Consiglio nazionale degli studenti universitari, degli ammortizzatori studenteschi a sostegno dei figli dei lavoratori che perdono il lavoro in seguito alla chiusura delle aziende, e stiamo
continuando a lavorare per proporre un sistema interno agli atenei per arginare il fenomeno del caro affitti e degli affitti in nero. Solo in questo modo potremo non pagare lo scotto di questa crisi».
«Siamo assolutamente consapevoli della situazione che noi giovani stiamo vivendo, e siamo altrettanto certi che qualcosa vada fatta e detta anche per arginare quest'onda di anarchia che si sta diffondendo nel nostro Paese. Quello che ci lascia perplessi è l'utilizzo dei soliti slogan e le modalità violente e senza contenuto con le quali questi ragazzo credono di dare un contributo alla ricostruzione del
sistema scolastico e universitario. Proprio perché crediamo che il modo migliore per combattere questa crisi sia rimboccarsi le maniche abbiamo lanciato nei giorni scorsi la proposta, approvata all'unanimità nel Consiglio nazionale degli studenti universitari, degli ammortizzatori studenteschi a sostegno dei figli dei lavoratori che perdono il lavoro in seguito alla chiusura delle aziende, e stiamo
continuando a lavorare per proporre un sistema interno agli atenei per arginare il fenomeno del caro affitti e degli affitti in nero. Solo in questo modo potremo non pagare lo scotto di questa crisi».
16.10
-STUDENTI UDC: «BISOGNA CONDANNARE VIOLENZE». «Il sacrosanto diritto di manifestare
il proprio pensiero è un diritto costituzionale da difendere strenuamente. Allo
stesso modo è necessario condannare le violenze e gli scontri in atto in molte
città d'Italia in queste ore, isolando i vandali e teppisti che oggi sono scesi
in piazza solo per provocare disordini», ha commentato Virgilio Falco,
portavoce nazionale di StudiCentro, l'organizzazione studentesca dell'Unione di
centro (Udc).
«Non è possibile che manifestazioni che coinvolgono centinaia di ragazzi ogni mese si tramutino in rivolte urbane. Per questo è necessaria, senza se e senza ma, una unanime condanna di tutte le sigle studentesche verso i violenti anche per garantire l'incolumità degli stessi studenti che vogliono protestare», ha continuato Falco.
«Non è possibile che manifestazioni che coinvolgono centinaia di ragazzi ogni mese si tramutino in rivolte urbane. Per questo è necessaria, senza se e senza ma, una unanime condanna di tutte le sigle studentesche verso i violenti anche per garantire l'incolumità degli stessi studenti che vogliono protestare», ha continuato Falco.
16.03
-ROSSI DORIA: «LAVORIAMO PER MIGLIORARE ISTRUZIONE». «Per quanto riguarda la scuola non ci
sono privatizzazioni: la spesa ordinaria è aumentata, abbiamo investito un
miliardo nel Sud e un altro miliardo nell'edilizia scolastica. Sono misure
ancora insufficienti, ma appena i conti pubblici migliorano andremo avanti», ha
spiegato il sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, in risposta alle
proteste studentesche.
«Raccogliamo le proposte delle associazioni studentesche e abbiamo un metodo per cui diciamo quali sono i nostri proponimenti e speriamo che non ci siano solo proteste, ma un dibattito costruttivo. Abbiamo incontrato decine di delegazioni, in ogni città parliamo con gli studenti e cerchiamo di capire come forgiare le nostre scelte. Siamo all'inizio di un percorso, ci stiamo muovendo in questa direzione perché ne siamo convinti. Per le nuove generazioni è importante rivedere il progetto di sviluppo del Paese», ha continuato Rossi Doria.
Secondo il sottosegretario la scuola pubblica in Italia c'è, ma deve solo migliorare.
«Il 93% dei nostri ragazzi frequenta le nostre scuole, continueremo a migliorare i servizi generali per tutti».
«Raccogliamo le proposte delle associazioni studentesche e abbiamo un metodo per cui diciamo quali sono i nostri proponimenti e speriamo che non ci siano solo proteste, ma un dibattito costruttivo. Abbiamo incontrato decine di delegazioni, in ogni città parliamo con gli studenti e cerchiamo di capire come forgiare le nostre scelte. Siamo all'inizio di un percorso, ci stiamo muovendo in questa direzione perché ne siamo convinti. Per le nuove generazioni è importante rivedere il progetto di sviluppo del Paese», ha continuato Rossi Doria.
Secondo il sottosegretario la scuola pubblica in Italia c'è, ma deve solo migliorare.
«Il 93% dei nostri ragazzi frequenta le nostre scuole, continueremo a migliorare i servizi generali per tutti».
14.42
- A ROMA GLI AGENTI CONTUSI SONO SEI. È salito a sei il numero degli agenti rimasti contusi.
Lo ha fatto sapere la questura di Roma.
Secondo la loro ricostruzione il corteo stava tornando al luogo di partenza, verso piazzale della Piramide, dopo aver raggiunto la sede del ministero dell'Istruzione. All'altezza di Porta Portese «un nutrito gruppo di studenti ha cominciato a lanciare sassi e altri oggetti contro un esiguo cordone delle forze dell'ordine, tentando di sfondarlo per raggiungere via Portuense».
Dagli agenti è partita «prima una carica di contenimento e poi di alleggerimento durate alcuni secondi, durante i quali sei agenti sono stati feriti», tra loro anche un funzionario di polizia.
Lo ha fatto sapere la questura di Roma.
Secondo la loro ricostruzione il corteo stava tornando al luogo di partenza, verso piazzale della Piramide, dopo aver raggiunto la sede del ministero dell'Istruzione. All'altezza di Porta Portese «un nutrito gruppo di studenti ha cominciato a lanciare sassi e altri oggetti contro un esiguo cordone delle forze dell'ordine, tentando di sfondarlo per raggiungere via Portuense».
Dagli agenti è partita «prima una carica di contenimento e poi di alleggerimento durate alcuni secondi, durante i quali sei agenti sono stati feriti», tra loro anche un funzionario di polizia.
13.54
- A ROMA SASSAIOLA CONTRO AGENTI PRIMA DI SCONTRI. La questura di Roma ha dichiarato che
pochi secondi prima degli scontri tra forze dell'ordine e studenti è partita
dai manifestanti una sassaiola e un fitto lancio di oggetti contundenti nei
confronti del cordone degli agenti, durante i quali alcuni agenti sono rimasti
contusi.
13.48
- PEDICA: «STUDENTI VANNO ASCOLTATI NON CARICATI». «La carica della polizia nei
confronti dei giovani studenti è l'emblema di una deriva sbagliata e pericolosa
per il Paese. È necessario colpire i violenti, ma oggi sembra esserci stato un
eccesso di uso della forza nel corso di una manifestazione assolutamente
pacifica», ha dichiarato il senatore dell'Italia dei Valori, Stefano Pedica.
«In un momento drammatico di crisi, questo modus operandi da parte delle forze dell'ordine accentua la percezione di disinteresse nei confronti delle istituzioni. La politica si è fino ad ora dimostrata debole, incapace di ascoltare le istanze dei giovani e le inquietudini di chi non riesce a vedere alcun barlume positivo nel proprio futuro. I tagli alla scuola, l'aumento delle tasse, le strutture fatiscenti hanno compromesso in alcuni casi anche il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione. Così non si può più andare avanti, ha concluso il politico dell'Idv.
«In un momento drammatico di crisi, questo modus operandi da parte delle forze dell'ordine accentua la percezione di disinteresse nei confronti delle istituzioni. La politica si è fino ad ora dimostrata debole, incapace di ascoltare le istanze dei giovani e le inquietudini di chi non riesce a vedere alcun barlume positivo nel proprio futuro. I tagli alla scuola, l'aumento delle tasse, le strutture fatiscenti hanno compromesso in alcuni casi anche il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione. Così non si può più andare avanti, ha concluso il politico dell'Idv.
13.36
- FERRERO: «VERGOGNOSA REPRESSIONE». «Vergognosa repressione degli studenti che oggi, a
migliaia, in diverse città italiane, Torino, Roma, Milano e tante altre, sono
scesi in piazza contro i tagli di Profumo all'istruzione e alla formazione
pubbliche».
Lo hanno affermato Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, Anna Belligero e Simone Oggionni, portavoce nazionali dei Giovani Comunisti.
«Aumentano le tasse in scuole e università, i costi di libri e trasporti, le strutture cadono a pezzi e la democrazia nei luoghi del sapere viene consapevolmente ridotta. Oggi siamo in piazza con gli studenti, come lo saremo il prossimo 12 ottobre, perché il mondo della formazione sta pagando un prezzo altissimo per colpa di Monti. È scandaloso che il governo dei poteri forti invece che rispondere alle giuste rivendicazioni degli studenti mandi le forze dell'ordine a caricare i ragazzi in corteo», hanno concluso.
Lo hanno affermato Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, Anna Belligero e Simone Oggionni, portavoce nazionali dei Giovani Comunisti.
«Aumentano le tasse in scuole e università, i costi di libri e trasporti, le strutture cadono a pezzi e la democrazia nei luoghi del sapere viene consapevolmente ridotta. Oggi siamo in piazza con gli studenti, come lo saremo il prossimo 12 ottobre, perché il mondo della formazione sta pagando un prezzo altissimo per colpa di Monti. È scandaloso che il governo dei poteri forti invece che rispondere alle giuste rivendicazioni degli studenti mandi le forze dell'ordine a caricare i ragazzi in corteo», hanno concluso.
13.34
- A ROMA DIGOS SEQUESTRA SCUDI PLEXIGLASS. La Digos di Roma sta identificando
alcuni studenti, promotori della manifestazione non autorizzata. Sono stati
anche sequestrati alcuni oggetti lanciati e utilizzati dagli studenti al
momento delle tensioni, come diversi scudi di plexiglass.
13.30
- ALEMANNO: «MILLE STUDENTI PARALIZZANO LA CITTÀ». «Purtroppo abbiamo visto quale
problema rappresentano le manifestazioni nella nostra città: oggi un corteo di
appena mille studenti ha paralizzato la città». Lo ha affermato il sindaco di
Roma Gianni Alemanno, che è tornato a chiedere «ancora una volta al ministro
degli Interni Cancellieri di darci delle regole perché, senza, la città rischia
di essere soffocata e i romani sono stufi».
13.26
- TRENTA CONTUSI A TORINO.
«Abbiamo riportato 30 contusi per caduta a terra e due feriti a causa delle
manganellate e delle cariche della polizia».
Lo ha affermato Daniele Mirandola, portavoce del Ksa, Kollettivo studentesco autonomo, l'organizzazione a capo del
corteo degli studenti. «Una ragazza di 19 anni e un ragazzo di 16 hanno subito ferite lacero-contuse alla testa e sono andati in ospedale,dove sono stati medicati».
Il Ksa ha annunciato un'assemblea per mercoledì 10 ottobre allo scopo di valutare le iniziative da intraprendere.
Lo ha affermato Daniele Mirandola, portavoce del Ksa, Kollettivo studentesco autonomo, l'organizzazione a capo del
corteo degli studenti. «Una ragazza di 19 anni e un ragazzo di 16 hanno subito ferite lacero-contuse alla testa e sono andati in ospedale,dove sono stati medicati».
Il Ksa ha annunciato un'assemblea per mercoledì 10 ottobre allo scopo di valutare le iniziative da intraprendere.
13.24
- QUATTRO AGENTI CONTUSI A ROMA.
Sono quattro gli agenti di polizia contusi durante i tafferugli. Lo studente
minorenne, che era stato fermato e identificato, è stato riaffidato ai
genitori.
13.21
- A TORINO BRUCIATE FOTO MONTI E PROFUMO. La protesta studentesca si è conclusa
con un'assemblea davanti a Palazzo Nuovo, sede dell'Università di Torino. Qui i
manifestanti hanno inscenato un sit-it durante il quale hanno bruciato
fotografie con i volti di Mario Monti, Francesco Profumo,Elsa Fornero, Roberto
Cota e Piero Fassino, che sono stati oggetto di cori durante tutta la durata
del corteo. Non si sono verificati ulteriori momenti di tensione.
13.23
- TERMINATI I CORTEI A MILANO E ROMA. È terminato in piazzale dei Partigiani il corteo degli
studenti dei licei romani. A Milano il corteo partito da Cairoli si è sciolto,
dopo aver attraversato il centro, al Parco Ravizza.
Il secondo cordone è arrivato fino al centro sociale Lambretta.
Il secondo cordone è arrivato fino al centro sociale Lambretta.
13.11
- STUDENTI PICCHIATI A ROMA.
Trascinati per terra, picchiati e minacciati con un manganello puntato alla
gola.
A denunciare quanto accaduto la mattina del 5 ottobre durante i tafferugli con le forze dell'ordine a Porta Portese sono gli stessi studenti che stanno ancora manifestando nella capitale.
«Tre o quattro di noi sono stati bloccati e trascinati per terra dagli agenti. Qualcun altro ha ricevuto calci alla schiena o è stato fermato con un ginocchio poggiato sulla nuca. Una cosa assurda, non si può reagire così», ha raccontato un liceale.
A denunciare quanto accaduto la mattina del 5 ottobre durante i tafferugli con le forze dell'ordine a Porta Portese sono gli stessi studenti che stanno ancora manifestando nella capitale.
«Tre o quattro di noi sono stati bloccati e trascinati per terra dagli agenti. Qualcun altro ha ricevuto calci alla schiena o è stato fermato con un ginocchio poggiato sulla nuca. Una cosa assurda, non si può reagire così», ha raccontato un liceale.
12.48
- UNA DECINA DI CONTUSI E UN DENUNCIATO A MILANO. Una decina di giovani sono rimasti
contusi e un giovane è stato denunciato per aver lanciato un fumogeno con la
sede della Regione Lombardia.
Sono complessivamente un migliaio i ragazzi (dati degli organizzatori), soprattutto delle superiori oltre che dell'università, che, hanno partecipato alla protesta. E nel capoluogo lombardo i tronconi erano due.
Il primo, partito da Piazza Cairoli, ha fatto azioni dimostrative nei confronti degli istituti di credito, la gran parte agenzie di Banca Intesa-San Paolo con riferimento al ministro Corrado Passera che ne era l'amministratore delegato, e della Siae, la società dei diritti degli autori, e della Aie, l'associazione degli editori, per contestare in particolare il costo dei testi.
Ma salvo alcuni fumogeni, petardi, musica da un camioncino e slogan tutto si è risolto senza problemi.
Sono complessivamente un migliaio i ragazzi (dati degli organizzatori), soprattutto delle superiori oltre che dell'università, che, hanno partecipato alla protesta. E nel capoluogo lombardo i tronconi erano due.
Il primo, partito da Piazza Cairoli, ha fatto azioni dimostrative nei confronti degli istituti di credito, la gran parte agenzie di Banca Intesa-San Paolo con riferimento al ministro Corrado Passera che ne era l'amministratore delegato, e della Siae, la società dei diritti degli autori, e della Aie, l'associazione degli editori, per contestare in particolare il costo dei testi.
Ma salvo alcuni fumogeni, petardi, musica da un camioncino e slogan tutto si è risolto senza problemi.
È stato
infatti il secondo a scontrarsi con la polizia. Con lo slogan 'Occupy Regione'
e chiedendo le dimissioni di Roberto Formigoni, si è diretto in via Melchiorre
Gioia, dove si trova il Palazzo Lombardia e qui con scudi di polistirolo e
caschi ha cercato di forzare un cordone di sicurezza.
12.47
- 15ENNE FERMATO A ROMA.
Un minorenne è stato fermato durante gli scontri. Il quindicenne, studente del
liceo Virgilio, è stato portato in commissariato per l'identificazione ed è
previsto che venga riaffidato ai suoi genitori o a un maggiorenne.
12.32
- TORNATA LA CALMA A TORINO.
Al momento sembra ritornata la calma nel corteo di studenti. Il manifestante
rimasto lievemente ferito ha rifiutato le cure e si è allontanato, mentre gli
altri colpiti dai manganelli dalla polizia non hanno riportato contusioni
gravi. Addosso ad alcuni dei 15 fermati per l' identificazione, la polizia ha
trovato dei sampietrini. Dopo l'azione di alleggerimento da parte degli agenti,
il corteo si é ricomposto in via Garibaldi, ha raggiunto il Municipio, ha
proseguito verso piazza Castello e piazza Vittorio.
12.20
- A LIVORNO UOVA CONTRO LE BANCHE. Manifestazioni sono in corso in quasi tutte le città
toscane: a sfilare gli studenti delle superiori. Lancio di uova contro alcune
banche e qualche fumogeno a Livorno dove circa 500 studenti hanno protestato
contro i tagli alla scuola e gli sprechi della politica. Alcune filiali di
banche sono state 'chiuse' simbolicamente con del nastro da cantiere. Problemi
di traffico a Firenze, circa 2000 in corteo, mentre a Pisa le forze dell'ordine
hanno respinto 200 studenti che volevano entrare in Comune. Dopo alcuni minuti
i manifestanti hanno ripreso a sfilare lungo le principali vie del centro senza
disordini. Presidi delle forze dell'ordine sono stati predisposti a Firenze
negli 'obiettivi sensibili', tra cui il cantiere Tav di Campo di Marte. Si è
unita anche una ventina di lavoratori Ataf con lo striscione 'Cobas'. A Livorno
con gli studenti hanno invece sfilato alcuni comitati dei lavoratori precari e
degli sfrattati.
12.18
- CARICA DI ALLEGGERIMENTO A ROMA. Diverse decine di manifestanti hanno tentato di forzare
un blocco degli agenti ma sono stati respinti con una breve carica di
alleggerimento. I tafferugli, avvenuti davanti Porta Portese, sono durati solo
alcuni minuti.
12.15
- A NAPOLI URLA CONTRO PROFUMO.
A Napoli, lancio di uova davanti alla sede della Provincia. Altre sono state
gettate contro un'agenzia della BNL. Gridando slogan contro il Governo e il
ministro Profumo, e facendo esplodere grossi petardi, ora il corteo si sta ora
dirigendo verso la sede della Regione Campania di Palazzo Santa Lucia.
12.02
- BLITZ A ROMA, 'MONTI VAMPIRO' SU ALTARE PATRIA. Blitz del Blocco studentesco da un
balcone sovrastante l'Altare della Patria a Roma. Una gigantografia di Monti in
'versione vampiro' con la scritta 'Baroni' è stata esposta dai ragazzi su uno
striscione calato dal tetto al di sopra delle colonne del monumento, da un
balcone del museo Vittoriano che affaccia su piazza Venezia. Disordini anche a
Porta Portese.
12.00
- CORTEO ROMA CAMBIA PERCORSO.
Non è più il ministero dell'Istruzione la destinazione del corteo degli
studenti dei licei romani. I manifestanti hanno concordato con le forze
dell'ordine un altro percorso che tocca il dicastero solo di passaggio: dopo
averlo superato, infatti, girano in piazza Bernardino Da Feltre, costeggiano le
Mure Portuensi per poi attraversare Porta Portese e ritornare verso piazzale
dei Partigiani. Durante il tragitto gli studenti hanno tentato di uscire dal
percorso concordato, ma si sono fermati davanti a un cordone degli agenti delle
forze dell'ordine in tenuta antisommossa schierato in una via vicino il
ministero. La testa del corteo sta passando davanti l'entrata del Miur, mentre
i manifestanti stanno gridando «La scuola non si tocca, la difenderemo con la
lotta».
11.59
- TESSERE ELETTORALI BRUCIATE A PALERMO. Un lungo serpentone formato dagli studenti di gran parte
degli istituti superiori palermitani ha attraversato la città. Durante tutto il
corteo cori e cartelli contro il governo Monti. Ma la sorpresa è arrivata a
conclusione della manifestazione, quando tra l'applauso dei migliaia di
studenti sono state bruciate un centinaio di tessere elettorali sotto lo
striscione 'nessuna fiducia nella casta'. Bianca Giammanco, studentessa del
liceo Umberto I ed esponente del Coordinamento studenti Medi, ha dichiarato: «È
Il nostro modo di dire la nostra sulle elezioni regionali, l'ennesima vuota
passerella di politici che andrà a riscaldare le poltrone del parlamento
regionale senza produrre altro che tagli per il mondo della formazione e sacrifici
per i più deboli, mentre per loro aumenteranno sempre privilegi e vitalizi».
«Molti di noi», ha continuato Giammarco, «quest'anno per la prima volta saranno
chiamati ad esprimere un voto per le elezioni siciliane. Ecco allora il nostro
modo di fare capire che se ne devono andare tutti a casa perché la crisi hanno
contribuito a crearla loro politici di tutti i colori. Bisogna rimettere al
centro la scuola e invitiamo non solo gli studenti che lo hanno fatto oggi ma
tutti i siciliani a scendere in piazza per bloccare l'austerità e le politiche
di rigore».
11.50
- ESPLOSI PETARDI A NAPOLI.
Alcuni grossi petardi sono stati fatti esplodere durante il corteo degli
Studenti Autorganizzati della Campania in corso a Napoli. In piazza ci
sarebbero circa tra i 400 e i 500 giovani, alcuni delle scuole medie superiori
di Napoli e provincia. Urlati slogan contro la riforma della scuola. È in
programma un saluto alla la nave 'Estelle' di Freedom Flotilla e diretta a Gaza
nel tentativo di rompere l'embargo.
11.46
- CINQUE CONTUSI TORINESI.
Momenti di tensione a Torino durante il corteo di studenti contro i tagli.
Alcune decine di manifestanti sono stati dispersi dalla polizia in via XX
Settembre, in pieno centro città. Precedentemente gli studenti avevano
imbrattato l'ingresso di un albergo nelle vicinanze della sede del Miur.
Secondo la questura cinque studenti sono rimasti contusi nel corso dell'azione
di dispersione del corteo. Per uno di loro, che ha riportato una ferita
lacero-contusa alla testa, è stato necessario l'intervento dell'ambulanza. La
polizia ha fermato 15 manifestanti, tra cui gli stessi contusi,per
identificarli.
11.20
- A TORINO, UOVA E FUMOGENI CONTRO MIUR. Alcuni delle centinaia di studenti che stanno
manifestando in corteo a Torino contro i tagli all'istruzione pubblica hanno
lanciato fumogeni e uova contro la sede locale del mistero per l'Istruzione,
l'Università e la Ricerca. I fumogeni sono stati immediatamente rimossi dalla
polizia, che ha fatto in modo che non si verificasse alcun danno alla
struttura. Gli uffici del Miur erano chiusi. Il corteo è poi proseguito per le
vie del centro.
11.15
- FUMOGENI E SCRITTE SU BANCHE A MILANO. Stanno prendendo di mira soprattutto le banche gli
studenti del corteo di Milano. In via Verdi hanno riempito di scritte e
volantini una filiale di Banca Intesa Sanpaolo (i dipendenti hanno chiuso la
sede, il tempo necessario a far passare il corteo), poi i giovani sono arrivati
in Piazza della Scala e qui con gli spray hanno tracciato scritte sulla sede
centrale del Monte dei Paschi di Siena. Salvo qualche petardo e slogan,
soprattutto contro il mondo della finanza, tutto, per ora, si sta svolgendo
senza problemi.
11.10
- A ROMA CORTEO CONTRO CRISI E AUSTERITÀ. «Riprendiamoci la scuola e le
città!». È questo striscione lo striscione dietro al quale é partito a Roma, da
Porta San Paolo, il corteo degli studenti diretto verso il ministero
dell'Istruzione a viale Trastevere. Diverse centinaia di ragazzi stanno
percorrendo via Marmorata che è chiusa al traffico. Secondo gli organizzatori
in piazza ci sarebbero cinquemila studenti. Alla testa del corteo qualche
decina di liceali con 'scudi' in cartone. Gli studenti stanno sfilando scortati
dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa.
10.20
- STUDENTI IN CORTEO A BERGAMO, DISAGI AL TRAFFICO. Traffico in tilt in centro a Bergamo
a causa di un corteo degli studenti delle scuole superiori che, la mattina del
5 ottobre, sono scesi in strada per manifestare contro i tagli e le riforme
proposte dal ministro Profumo. Il corteo si è radunato nella zona della
stazione ferroviaria e lungo viale Papa Giovanni, per percorrere poi le strade
del centro: la polizia locale è dovuta intervenire, bloccando o deviando la
circolazione delle auto. In pochi minuti si sono registrate lunghe code. Il
corteo è stato organizzato dal Movimento studentesco di Bergamo e dal
Coordinamento dei collettivi degli studenti.
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