Lunedì, 22
Ottobre 2012 - Tremano molte Province italiane: con l'arrivo del decreto legge
all'esame del primo Consiglio dei ministri di novembre si ridefinisce la mappa
degli enti secondo le nuove regole fissate dalla legge sulla spending review.
Ne deriva che le Province che hanno meno di 350 mila abitanti o un'estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati devono accorparsi a quelle vicine.
PROVINCE, DA 86 PASSANO A 50. Come evidenzia il Corriere della sera, per le Regioni a Statuto ordinario, le Province scenderanno da 86 a 50, comprese le dieci Città metropolitane.
Dunque a essere tagliate saranno trentasei.
A queste si aggiungono un'altra decina nelle Regioni a statuto speciale; le quali hanno sei mesi di tempo per adeguarsi.
Possibilità di recupero solo per Sondrio e Belluno.
Altra novità prevista dal decreto è la figura di un commissario che, dalla fine di giugno del 2013, guiderà tutte le Province, anche quelle che non saranno tagliate.
Ancora incerto se il commissario sarà esterno, nominato dal prefetto, o se, molto più probabilmente, si assumerà l'incarico il presidente uscente della Provincia.
I DIPENDENTI POTRANNO ESSERE TRASFERITI. Il decreto interessa anche gli uffici periferici dello Stato, come le questure o le prefetture, che affronteranno una «consultazione del governo con il territorio».
Nello specifico, sarà possibile avere la nuova Provincia di Modena e Reggio Emilia con sede politica a Modena, ma con la questura ancora fisicamente a Reggio.
Il ministro ha riferito che «nell'immediato non ci sarà una contrazione del personale, ma ci potrebbe essere uno spostamento fisico. Naturalmente i criteri di quest'operazione andranno studiati con un esame congiunto insieme ai sindacati».
Ultima rivoluzione interesserà il sistema elettorale: la Corte costituzionale si pronuncerà a giorni sui consiglieri che saranno eletti non più dai cittadini ma dai consiglieri comunali.
Un modo per evitare che i Comuni piccoli abbiano lo stesso peso di quelli grandi.
Ne deriva che le Province che hanno meno di 350 mila abitanti o un'estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati devono accorparsi a quelle vicine.
PROVINCE, DA 86 PASSANO A 50. Come evidenzia il Corriere della sera, per le Regioni a Statuto ordinario, le Province scenderanno da 86 a 50, comprese le dieci Città metropolitane.
Dunque a essere tagliate saranno trentasei.
A queste si aggiungono un'altra decina nelle Regioni a statuto speciale; le quali hanno sei mesi di tempo per adeguarsi.
Possibilità di recupero solo per Sondrio e Belluno.
Altra novità prevista dal decreto è la figura di un commissario che, dalla fine di giugno del 2013, guiderà tutte le Province, anche quelle che non saranno tagliate.
Ancora incerto se il commissario sarà esterno, nominato dal prefetto, o se, molto più probabilmente, si assumerà l'incarico il presidente uscente della Provincia.
I DIPENDENTI POTRANNO ESSERE TRASFERITI. Il decreto interessa anche gli uffici periferici dello Stato, come le questure o le prefetture, che affronteranno una «consultazione del governo con il territorio».
Nello specifico, sarà possibile avere la nuova Provincia di Modena e Reggio Emilia con sede politica a Modena, ma con la questura ancora fisicamente a Reggio.
Il ministro ha riferito che «nell'immediato non ci sarà una contrazione del personale, ma ci potrebbe essere uno spostamento fisico. Naturalmente i criteri di quest'operazione andranno studiati con un esame congiunto insieme ai sindacati».
Ultima rivoluzione interesserà il sistema elettorale: la Corte costituzionale si pronuncerà a giorni sui consiglieri che saranno eletti non più dai cittadini ma dai consiglieri comunali.
Un modo per evitare che i Comuni piccoli abbiano lo stesso peso di quelli grandi.
COMMENTO
Un
pannicello caldo su una gamba di legno
Nessun commento:
Posta un commento