Pensare Globale e Agire Locale

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venerdì 26 ottobre 2012

LOMBARDIA NUOVE REGOLE - Pirellone, via il listino bloccato pro-Minetti

Ultimo atto di Formigoni. Limite di due mandati consecutivi.
di Alessandro Franzi

Venerdì, 26 Ottobre 2012 - Via il listino bloccato, quello che ha fatto tanto scandalo per l'elezione di personaggi come Nicole Minetti. Via l'obbligo di raccogliere firme per le candidature di liste di partiti già in Consiglio. Dentro, invece, il limite dei due mandati consecutivi per il presidente della Regione, che era previsto da leggi nazionali ma non era stato ancora recepito tanto da aver suscitato qualche polemica in passato sullo stesso Roberto Formigoni. Resta, inoltre invariato a 80 il numero dei consiglieri regionali, che però viene fissato come tetto massimo.
Attraverso questa limatura delle regole dal forte significato politico, è passata la legge elettorale che la Regione Lombardia ha approvato come ultimo atto della nona legislatura.
ALTERNANZA UOMO-DONNA NELLE LISTE. La legge, approvata con il solo voto contrario di Carlo Saffioti (Pdl), introduce anche un'altra novità: l'alternanza di genere uomo-donna nelle liste elettorali, anche se una versione più avanzata prevedeva la possibilità di dare la doppia preferenza di genere.
Poi è stata fissata la rappresentanza di ciascuna delle attuali Province nel Consiglio regionale, mentre resta il premio di maggioranza a chi vince le elezioni: alla coalizione che raccoglie meno del 40% va il 55% dei seggi, a chi supera il 40% alle urne va il 60% dei seggi al Pirellone.
CHIUSA UN'ERA DI SCANDALI. Si chiude, dunque, con una battaglia sulle regole, una legislatura 'sfortunata', segnata dagli scandali giudiziari e da un braccio di ferro politico che ha diviso Pdl e Lega Nord, quel che fu l'asse Berlusconi-Bossi ormai passato di mano ad altri protagonisti.
Se per gli scandali parla per ora l'aritmetica (15 gli indagati fra consiglieri e assessori da inizio legislatura nel 2010, Formigoni compreso), per capire lo stato di salute della maggioranza di centrodestra bisognerà attendere le prime mosse della campagna elettorale che di fatto si è aperta il 26 ottobre nell'Aula del Pirellone.
ELEZIONI ENTRO 90 GIORNI. Vinto l'ostruzionismo della Lega - che avrebbe voluto utilizzare tutte e quattro le sedute già convocate a oltranza fino al 30 ottobre, per prolungare ancora un po' il lavoro del Consiglio - l'ultimo atto di questa legislatura ha aperto del resto la strada ai passaggi burocratici che porteranno al voto anticipato.
Sono 74 (su 80) i consiglieri che alle 17.32 hanno rassegnato le proprie dimissioni. Fra chi non lo ha fatto, per motivi di continuità istituzionale, i presidenti Formigoni e Cecchetti. Il 29 ottobre l'Ufficio di presidenza dovrebbe riunirsi per verificare la correttezza degli atti e prenderne poi atto, sciogliendo così formalmente il Consiglio regionale e affidando al prefetto di Milano l'incombenza di indire le elezioni entro 90 giorni.
Nel frattempo l'assemblea si dovrà riunire per gli affari correnti, in particolare per dare il via libera al bilancio, approvato dalla giunta, e per recepire il decreto sulla spending review

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