Pensare Globale e Agire Locale

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sabato 6 ottobre 2012

RUSSIA - Putin, la pensione è lontana

Il presidente russo compie 60 anni.

di Stefano Grazioli

Kiev, Sabato, 06 Ottobre 2012 - Vladimir Putin compie 60 anni domenica 7 ottobre e la Russia si mobilita per celebrare adeguatamente la ricorrenza.
Il calendario degli appunti attraversa il Paese trasversalmente: dalla lontana Rostov, dove hanno ideato un gigantesco biglietto d’auguri appeso sul ponte che simbolicamente unisce Europa e Asia, alla natìa San Pietroburgo. Qui un corteo vuole ripercorrere i luoghi simbolo della carriera dell’ex agente dei servizi segreti in un'inedita via crucis agiografica della vita del presidente: dai primi passi sulla Neva, il fiume cittadino, all’università in cui studiò legge; dallo Smolny - il palazzo dell’amministrazione cittadina dove servì al fianco del sindaco Anataly Sobchak - passando per la sede del vecchio Kgb dove era di casa. Insomma, grandi dimostrazioni di affetto.
PUTIN DISERTA LA FESTA E STA COL CAV. Ma il presidente, stando alle indiscrezioni fornite dal portavoce Dmitri Peskov, non è atteso a nessuna delle celebrazioni pubbliche: mentre i vip locali si apprestano ad affollare il concerto in suo onore nella vecchia Leningrado, Putin come da tradizione ha intenzione di trascorrere la giornata nella massima riservatezza. Salvo, ovviamente aprire la porta agli illustri ospiti dall’estero, a partire dall’amico Silvio Berlusconi.
Pare che al Cavaliere il presidente russo si sia ispirato nel decidere di regalarsi per il 60esimo compleanno un tocco un po’ più giovanile: scelta importante, considerando il fatto che in Russia la vita media degli uomini è 61 anni.
Anche un rambo sportivo come Putin ha così dovuto cedere e usare qualche trucco per mantenersi tonico: il segreto delle sua prestanza, oltre alla caccia alla tigre e al volo in deltaplano sempre ripreso dalle fedeli telecamere, risiede dunque nella chirurgia estetica.

Il presidente è stanco, ma lo attendono ancora sei anni al Cremlino


Gli oppositori di Putin, invece di festeggiare si preparano al contrattacco, tra flash mob a Mosca al motto di «Mandiamo lo zietto in pensione» ai militanti su Facebook che si sono uniti sotto l’analogo gruppo Aiutiamo il vecchio ad andare in pensione.
Dopo 12 anni alla guida del Paese - otto da presidente e quattro da premier con Dmitrij Medvedev a tenergli il posto nella stanza dei bottoni - lo zar inizia forse a essere un po’ stanco. Considerando oltretutto i sei anni che ha ancora di fronte al Cremlino.
Secondo qualche osservatore avrebbe già tirato i remi in barca, almeno idealmente: stabile sul suo scranno, con l’opposizione che non riesce nemmeno a graffiarlo e una situazione internazionale in cui la Russia può solo reagire facendo la voce grossa agli errori che combinano gli altri, ha deciso di concentrarsi sull’idea dell’Unione euroasiatica, una specie di Urss light costruita sulla forza del gas, azionando comodamente le leve di Gazprom e spostando le sue pedine nel governo.
SHUVALOV PREMIER LA POSTO DI MEDVEDEV. Il suo primo regalo se lo farà a breve, dopo i festeggiamenti, con un rimpasto dove il delfino Medvedev rischia di cedere il passo all’attuale vicepremier Igor Shuvalov, dato ormai da tempo in pole position per la sostituzione della seconda ruota del tandem.
Il fatto che Shuvalov, secondo il quotidiano Nezavisimaya Gazeta, dovrebbe pronunciare il discorso ufficiale alla festa per gli intimi del presidente, è già il segnale che Putin abbia ormai deciso di cambiare cavallo.
Il 45enne Shuvalov è anche un paio d’anni più giovane di Medvedev, ma soprattutto è uno dei fedelissimi della guardia putiniana proveniente dall’ala moderata non legata ai servizi. Anche se è troppo presto per speculare sulla successione al presidente, in sella sino al 2018, le mosse del Cremlino non sono mai azzardate e come in una partita a scacchi sempre calcolate con largo anticipo.
L'IPOTESI DELL'ADDIO TRA DUE ANNI. Alla scadenza del mandato Putin avrà 66 anni, età in ogni caso da pensione: Boris Akunin, noto autore di romanzi gialli e una delle anime più battagliere della variegata opposizione extraparlamentare, si è augurato alla vigilia del compleanno del presidente che quest’ultimo faccia uso del suo diritto costituzionale e si dimetta prima di quella scadenza e magari si metta a scrivere le sue memorie.
Non è detto che il desiderio si realizzi fra un paio d’anni. Lo stesso modello si è già visto ai tempi di Eltsin, quando l'allora presidente lasciò la poltrona a Putin, al tempo primo ministro. Per ora lo zar festeggia, ma ha già in mente come potrebbe andare a finire.

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