“Il crollo socialista
dà respiro a Rajoy e spinge i Paesi Baschi verso la sovranità”: così El País
riassume i risultati delle elezioni regionali del 21 ottobre in
Galizia e nei Paesi Baschi. Il Partito popolare (Pp) del primo ministro Rajoy
conserva la maggioranza assoluta in Galizia, mentre nei Paesi Baschi domina il
Partito nazionalista basco (Pnv), seguìto dagli indipendentisti di Eh-Bildu. I
due partiti controllano complessivamente i due terzi dell’assemblea regionale,
basca. Secondo il quotidiano madrileno “Rajoy respira in Galizia”, ma la
principale preoccupazione del primo ministro è la radicalizzazione nazionalista
[nei Paesi Baschi]. A cinque settimane dalle elezioni catalane, con una sfida
indipendentista sul tavolo, Rajoy deve trarre conclusioni che vanno al di là
dei risultati delle elezioni regionali. Sullo sfondo della tornata elettorale
c’è infatti una grave emergenza economica, con la Spagna in piena recessione e
la minaccia di un salvataggio esterno, mentre diverse regioni sono obbligate a
sollecitare l’aiuto finanziario del governo centrale, la disoccupazione galoppa
e si annuncia un autunno sociale agitato che arriverà al culmine con lo
sciopero generale del 14 novembre.
D’altra parte El Mundo sottolinea che i risultati in
Galizia permetteranno [a Rajoy] di sostenere che anche se la sua politica di
aggiustamento e il mancato rispetto delle promesse elettorali sono puniti nei
sondaggi, non lo sono altrettanto dalle urne.
Tuttavia il
quotidiano aggiunge che il risultato del voto basco non potrà non pesare sul
prossimo appuntamento elettorale, previsto per il 25 novembre in Catalogna.
Il migliore risultato
nella storia del blocco sovranista […] è una buona notizia per [il presidente
della regione] Artur Mas, che potrà provare ad allearsi con gli indipendentisti
baschi e spingere verso una politica dei fatti compiuti per destabilizzare
definitivamente la Spagna.
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