In occasione della
presentazione del rapporto
finale per il 2012 sui progressi compiuti dai candidati all’adesione
all’Ue, la Commissione europea ha rimproverato la Turchia, soprattutto sul
rispetto delle libertà individuali e di stampa. Bruxelles ha inoltre “chiesto
ad Ankara di adottare una nuova costituzione per risolvere i problemi del paese
e rilanciare i negoziati per l’adesione”, sottolinea Zaman.
Il tono del rapporto
ha stupito il governo turco, e il ministro degli affari europei Egemen Bağış ha
parlato di “grande delusione”, scrive
Hürriyet nella sua versione in inglese. Bağış ha accusato la
presidenza di turno dell’Ue, occupata da Cipro, di aver influenzato il
rapporto. La disputa sulla divisione dell’isola, la cui parte settentrionale è
occupata dai turchi fin dal 1974, è il principale ostacolo nelle relazioni tra
Turchia e Ue.
La Serbia è un altro
dei paesi bacchettati dalla Commissione. Secondo EUobserver Belgrado
è “la grande sconfitta” agli occhi di Bruxelles. Infatti, anche se la Serbia ha
già lo status di candidato, secondo la Commissione non rispetta ancora le
condizioni per negoziare la propria adesione all’Ue. Belgrado è stata invitata
a “dimostrare miglioramenti duraturi e visibili nelle relazioni con il Kosovo”.
Proprio al Kosovo,
insieme ad Albania e Macedonia, è stato chiesto di “aumentare l’impegno per
entrare nell’Ue”, aggiunge il sito d’informazione con base a Bruxelles. Secondo
EUobserver l’Albania potrà ottenere lo status di candidato soltanto dopo aver
riformato il suo sistema giudiziario, rafforzato la lotta alla criminalità
organizzata e rivisto le norme che regolano il parlamento, mentre la Macedonia
deve risolvere le sue dispute con la Grecia, che non vuole concedere a Skopje
il diritto di utilizzare il nome di una delle sue regioni storiche. Dei tre
paesi, il Kosovo sembra nella situazione migliore, e la Commissione è propensa
alla conclusione di un “accordo di associazione” nonostante alcuni stati
dell’Ue non riconoscano l’indipendenza dell’ex provincia serba albanofona.
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