Pensare Globale e Agire Locale

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mercoledì 17 ottobre 2012

USA - La rivincita di Obama

Romney battuto nel faccia a faccia tivù.

Mercoledì, 17 Ottobre 2012 - Barack Obama si è aggiudicato il secondo round dei faccia a faccia televisivivi con Mitt Romney nella corsa verso la poltrona della Casa Bianca.
Secondo i primi sondaggi della Cnn il presidente americano ha ottenuto il 46% delle preferenze contro il 39% del candidato repubblicano.
Per il 73% degli intervistati, inoltre, Obama ha fatto meglio del previsto.
OCCASIONE DEL RISCATTO. La posta in gioco era altissima. A tre settimane esatte dall'election day, per l'inquilino della Casa Bianca era giunto il momento della verità dopo la debacle di Denver. Obama ha colto l'occasione al volo. Di fronte alle domande del pubblico di Long Island, l'inquilino della Casa Bianca ha avuto la meglio sul candidato repubblicano mostandosi immediatamente energico e deciso nelle risposte. Tutt'alta cosa rispetto a Denver.
Persino la voce del presidente è sembrata diversa: più squillante, più vibrante, roboante. Obama e Romney, di fronte alla moderatrice Cindy Crawley, brava a tenere il ritmo e a contenere le fughe in avanti, hanno risposto alle domande di un panel selezionato di americani (scelti da Gallup) su temi disparati.
TEMI CARI AI CITTADINI. Argomenti caldi, il lavoro, le tasse e l’economia, ma anche, grazie alle domande dei cittadini, l’energia verde, il problema della eccessiva diffusione delle armi, le politiche per l’immigrazione, la disparità tra gli stipendi di uomini e donne. Su 11 domande rivolte ai candidati alla Casa Bianca durante i 90 minuti del dibattito, sei sono state fatte da donne.
ACCANTONATO IL FAIR PLAY. Abbandonato il fair play, dismessi i panni dei contendenti che si stimano e apprezzano, il presidente democratico e lo sfidante repubblicano se le sono suonate di santa ragione, a tratti parlandosi addosso, smentendo le risposte l’uno dell’altro, duettando con vivacità non frequente in questi dibattiti.
OBAMA ALL'ATTACCO. Obama ha aggredito Romney, dal piano per la riduzione deficit, «la matematica del piano di Romney non torna», alle tasse, «Romney ne paga meno di voi»; passando per la Cina, «le aziende di Romney hanno delocalizzato», fino alle politiche sociali dei repubblicani, «rispetto a Bush, Romney è più estremista su questi temi».

Lo scontro sulla Libia


Ma sulla Libia si è sviluppato il momento chiave del faccia a faccia, con Obama, che, forte dell’appoggio precedente di Hillary, ha sferrato l'attacco: «Non si strumentalizza la sicurezza nazionale per speculazioni politiche», ha tuonato, rispondendo così alle critiche dei repubblicani sulle responsabilità della Casa Bianca nell'attentato al consolato di Bengasi. «Io sono responsabile di quello che è successo», ha aggiunto Obama, «troveremo chi ha ucciso Stevens. Romney invece, ha fatto una battuta per fini politici mentre i nostri morti erano ancora in terra». Obama ha anche preso le difese della Clinton: «Hillary Clinton ha fatto un ottimo lavoro, ma lei lavora per me: sono io il responsabile».
GAFFE DI ROMNEY. Subito dopo è arrivato lo scivolone del repubblicano, nel tentativo di azzardare una risposta. Dopo aver detto che «quell’atto terroristico mette in discussione tutta la politica di Obama in Medio Oriente», Romney ha iniziato a balbettare, in chiara difficoltà nel tentativo di accusare il presidente di aver mentito su Bengasi.
«Vedo che solo ora Obama ha ammesso che si trattava di un atto di terrorismo, cosa che ha invece detto dopo due settimane dai fatti, e non il giorno dopo parlando nel Giardino delle rose» ha abbozzato il candidato repubblicano, cadendo in errore, come gli è stato fatto notare sia dallo stesso Obama che dalla moderatrice del dibattito, Candy Crowley, che ha ricordato come lo avesse, invece detto, «nel giro di 24 ore».
IL COLPO DI GRAZIA. Infine, ai titoli di coda, il colpo di grazia del presidente che ha ricordato la gaffe del rivale sul 47% degli americani per i quali, come disse in un video rubato, «non ha interesse perché sono parassiti mantenuti dal governo».
A quel punto Romney, che poco prima aveva detto di avere a cuore il «100% dei cittadini», non ha più potuto replicare perché il tempo era scaduto.

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