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sabato 3 novembre 2012

FRANCIA - Hollande, la popolarità crolla, peggio solo Chirac

Calo del 5% per il presidente. E molti socialisti lo criticano.

Fissare una rotta, dare una prospettiva ai francesi per non rischiare di andare a sbattere: questo, in sintesi, l'avvertimento lanciato a François Hollande da molti esponenti della sua stessa maggioranza, preoccupati per i sondaggi in caduta libera del capo dell’Eilseo, trascinato in basso anche da un primo ministro - Jean Marc Ayrault - che in queste ultime settimane ha collezionato gaffe e scivoloni.
«Hollande deve fissare una rotta e rassicurare i francesi sul suo metodo», ha dichiarato il senatore socialista, André Valini, evocando i difetti di «comunicazione e pedagogia» dell'attuale presidente.
«Ora» - ha aggiunto Valini- «deve rivolgersi nuovamente ai francesi per spiegar loro come pensa di risanare la Francia».
CONFERENZA IL 14 NOVEMBRE. E forse non è un caso se il nuovo inquilino dell'Eliseo, eletto lo scorso maggio, ha fissato la sua prima grande conferenza stampa per il 14 novembre. In quell'occasione, ha spiegato Valini, «mi aspetto che fissi una nuova direzione per risanare il Paese e spieghi il cammino che vuole prendere per riuscirci. Deve rassicurare i francesi».
PERDITA DI POPOLARITÀ DEL 5%. Secondo un ultimo sondaggio realizzato dall'istituto TNS Sofres-Sopra group per Le Figaro Magazine, in un mese l'indice di popolarità di Hollande e Ayrault è sceso rispettivamente del 5% e del 7%. Solo il 36% degli intervistati ha dichiarato di aver fiducia in Hollande. Fatta eccezione eccezione di Jacques Chirac nel 1995, nessun presidente era diventato così impopolare in un lasso di tempo tanto breve.
Sul quotidiano Le Monde, anche Segolene Royal, sfidante socialista di Nicolas Sarkozy nelle presidenziali del 2007 ed ex compagna di Hollande, ha lanciato un avvertimento al leader di Parigi. «È il momento di dare la direzione, dopo le buone decisioni che sono state prese d'urgenza, i francesi hanno bisogno di capire il senso degli sforzi che vengono chiesti loro».
MEA CULPA SOCIALISTA. Durante il recente congresso socialista di Tolosa, François Rebsamen, presidente del Ps al Senato, ha fatto un 'mea culpa' collettivo: «Abbiamo sbagliato tutti, non ricordando sistematicamente lo stato in cui la destra arrogante ha lasciato la Francia», ha avvertito, chiedendo ai socialisti e al governo una maggiore «pedagogia».
A microfoni spenti, le critiche si fanno meno velate. «Molti cominciano a porsi delle domande» - ha affermato un'importante personalità del Ps, citata da Le Figaro - «Abbiamo una difficoltà collettiva nel fissare una rotta. Stiamo avanzando a zig-zag».
Per il momento, oltre alla conferenza stampa di metà novembre, il capo dello Stato vuole recuperare terreno intensificando le sue visite in provincia. Anche se non intende mettere in discussione il suo approccio lento ma pacato, tutto basato sul negoziato e il dialogo sociale. «Rivendico questo metodo. Bisogna prendersi il tempo per decidere», ha detto di recente Hollande al quotidiano Le Monde.

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