Dopo le elezioni del
9 dicembre la Romania è diventata la grande malata del Continente?Sembrerebbe
di sì visto che oggi due dei più importanti quotidiani, Financial Times e le
Monde, si concentrano sulla situazione politica nel Paese danubiano. Il
quotidiano della city sottolinea come la conferma del primo ministro rumeno e
la lotta per il potere condotta con tutti i mezzi a Bucarest, rappresenterà un
punto di svolta per il Paese. Il FT riprende gli appellativi con cui il capo
dello Stato si rivolgeva al suo primo ministro. Per Traian Basescu, prima dello
scrutinio di domenica scorsa, elezioni
segnate dalla corruzione, secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung,
Victor Ponta era un “bugiardo
compulsivo” che non deve tornare a guidare l’esecutivo nazionale.
Parole che si sono rivelate un boomerang umiliante per il presidente costretto
a ridare l’incarico al suo peggior nemico dopo la vittoria schiacciante
del capo dell’Unione social-liberale alle legislative.
Con questa decisione
Basescu, evita per ora una pericolosa crisi costituzione nel Paese che la Neue
Zurcher Zeitung in un proprio dossier sulle tendenze autoritarie in Europa,
descrive con ancora il “comunismo in
testa“. Ma nulla toglie che la seconda nazione più povera tra i
membri Ue possa ripiombare nella “battaglia
delle due Romanie“, secondo le Monde, evitata per un soffio la
scorsa estate quando il primo ministro ha di nuovo tentato di far dimettere il
capo dello Stato. Infatti per la Frankfurter Allgemeine Zeitung il premier dalla
lingua biforcuta dopo due falliti tentativi di impeachement, ha
tratto tutti gli insegnamenti per tentare ora il tris di successo.
Alle accuse
provenienti soprattutto dai media
tedeschi, che i livelli di corruzione endemica impedirebbero
l’avvenire europeo di Bucarest, (anche la testata russa Kommersant ritiene che
i fondi di
Bruxelles sarebbero a rischio), risponde direttamente il primo
ministro rumeno dalle colonne di le Monde. Al giornale francese Ponta ha
ripetuto quanto già sottolineato a settembre. L’Ue sarebbe stata sorpresa dalla
durezza della
lotta politica nel paese balcanico, ma ribadisce la propria volontà
di modificare la costituzione. Alla vigilia delle legislative rumene la Faz con
un gioco di parole aveva definito cattivo
lo stato del paese balcanico. E non aveva in mente solo la Costituzione.
Francesco
Maria Cannata
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