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giovedì 3 gennaio 2013

ARGENTINA – Malvinas/Falkland, Kirchner riapre la diatriba con Cameron

Il presidente argentino: «Porre fine al colonialismo, restituire le isole».

In una lettera aperta pubblicata il 2 gennaio 2013 sul quotidiano britannico Guardian il presidente argentino, Cristina Fernandez de Kirchner, ha riaperto l’offensiva diplomatica sulla sovranità delle Falkland, in cui chiede al premier, David Cameron, di aprire i negoziati per la restituzione dell’arcipelago.
Come già fatto più volte, l'Argentina ha reclamato dal Regno Unito il rispetto di una risoluzione Onu del 1960 nella quale si chiede a tutti gli stati membri delle Nazioni Unite di «porre fine al colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni».
La lettera è stata inviata in copia al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. All'interno si è sottolineato che le Falkland-Malvinas si trovano «a 8.700 miglia, circa 14 mila chilometri da Londra».
LONDRA ESCLUDE IPOTESI DI TRATTATIVA. Il Foreign office da parte sua ha escluso ogni ipotesi di trattativa, ribadendo che il futuro delle isole potrà essere deciso solo dagli abitanti della colonia, in accordo con il principio di auto-determinazione delle Nazioni Unite: un referendum in tal senso - che dovrebbe confermare lo status quo - è previsto entro la fine dell’anno.
Londra ha respinto anche le accuse avanzate da Kirchner di avere espulso la popolazione argentina dell’isola sostituendola con dei coloni britannici: stando al Foreign Office, nel 1833 non esisteva alcun civile sull’isola, solo un contingente militare argentino sbarcato appena tre mesi prima.
RIVENDICAZIONI E INVASIONE DEL 1982. Le rivendicazioni argentine sfociarono 30 anni fa in un'invasione dell’arcipelago, ordinata dalla giunta militare del generale Leopoldo Galtieri: il conflitto - conclusosi con la resa formale delle forze argentine il 14 giugno del 1982 e costato la vita a 649 militari argentini e 255 britannici - affossò il prestigio dell’esercito e aprì la strada al ritorno della democrazia in Argentina.

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