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sabato 26 gennaio 2013

ITALIA - Guerra Monte Paschi di Siena, Pd al contrattacco

Il segretario del Pd: «Se ci attaccano li sbraniamo». D’Alema accusa il Prof. “Monaci corre con lui”. E Vendola affonda: «Perderà». Il Cav. Contro i Democrat. Bankitalia dice sì ai Monti Bond.
Sabato, 26 Gennaio 2013 – Lo scandalo Monte Paschi di Siena agita le acque della politica a un mese dalle elezioni del 24 febbraio. Dopo il tentativo di affondo sul Partito democratico, tradizionalmente molto vicino alla banca di Rocca Salimbeni, Pierluigi Bersani ha deciso di guidare in prima persona il contrattacco del Pd.
«LI SBRANIAMO». L'aria che tira si annusa subito: bastano le parole pronunciate proprio dal segretario del Pd, aprendo la campagna elettorale il 26 gennaio. «Se ci attaccano su Mps li sbraniamo», ha esordito il candidato premier del centrosinistra.
«Sento dire che c'è qualcuno che lascia intendere qualcosa di men che corretto da parte nostra su Mps», ha quindi aggiunto Bersani. «Gente che ha avuto a che fare con il Credito cooperativo fiorentino non si azzardi ad aprir bocca».
Il riferimento a Denis Verdini, coordinatore del Pdl già presidente del defunto istituto di credito cui furono imputate gravi irregolarità nell'amministrazione e gravi violazioni normative, è fin troppo chiaro.
E il pubblico gradisce: in due ore «li sbraniamo» diventa un tormentone sul web, con tanto di hastag su Twitter.
BADILE SUI CONTI PUBBLICI. Ma il contrattacco del Pd non finisce qui. Da un lato Bersani ha proposto di “affidare i poteri commissariali” al presidente della banca, Alessandro Profumo, e all’amministratore delegato, Fabrizio Viola..
Dall'altro, in polemica con le promesse elettorali berlusconiane, ha tenuto il pallino sul fronte dei conti pubblici. «Se non si capisce che non si può fare la spesa con i soldi pubblici», ha detto, «bisogna andare giù col badile».
IL CASO MONACI. Che sulla banca di Siena, tuttavia, siano destinati a registrarsi alcuni dei colpi più scoppiettanti della campagna elettorale si era già visto dalle prime ore del mattino. Quando Massimo D'Alema, l'eminenza grigia del Pd, ha lanciato i propri strali contro Mario Monti, ribaltando le carte delle accuse incrociate su Mps.
«Monti», ha dichiarato l'ex presidente del Consiglio, «che ora punta il dito contro di noi, ha preso quello che fino all'ultimo ha sostenuto la vecchia gestione di Mps e ha contribuito a rovesciare il sindaco, e lo ha messo nella sua lista elettorale. E si mette pure a farci la morale. Siccome ho stima di Monti, sono sicuro che qualcuno ha preso la decisione alle sue spalle».
Il riferimento è ad Alfredo Monaci, ex amministratore dell'istituto senese, candidato nella Lista Monti in Toscana alla Camera.
«Quello che viene nascosto», ha aggiunto il deputato Pd, ospite del programma Omnibus in onda su La7, «è che la politica si è presa la responsabilità di sostituire i vertici di Mps. Il sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, ha preferito dimettersi, piuttosto che lasciare le cose come stavano. Questa volta la politica non è stata presa in contropiede dalla magistratura. Oltre un anno fa chi aveva la responsabilità se l'è presa». DIFESA CECCUZZI. «Non accade spesso, «ha concluso D'Alema, «che qualcuno, nel prendere decisioni difficili, sia costretto a lasciare il proprio posto e questo lo ha fatto il sindaco di Siena e non lo ha fatto oggi perché c'è un'inchiesta. Anzi, forse l'inchiesta non sarebbe mai partita se non ci fosse stato questo l'intervento».

Vendola: «Monti perderà le elezioni»

Nelle stesse ore, da un altro palcoscenico, Nichi Vendola ha rincarato la dose contro il Prof. Che, a suo dire, “perderà le elezioni”. Il leader Sel non ha manifestato alcun dubbio: «Monti è nostro avversario, la sua apertura al Pdl è emblematica e ha rivelato il suo sentimento genuino di uomo di destra», ha detto. Dovrebbe fare un passo indietro e «rassegnarsi».
«NON RIUSCIRÀ A DIVENTARE LA BADANTE DI BERSANI». «Perderà queste elezioni e non riuscirà a diventare la badante di Bersani», ha aggiunto. Per Vendola, «immaginare di purgare il centrosinistra da Sel significa cercare di sopprimere il centrosinistra».
«È importante», ha aggiunto, «che ognuno si collochi dove gli suggerisce la sua cultura» e per Monti «vale il titolo del libro di Susanna Tamaro, Va dove ti porta il cuore».
«IL CAV DIFENDE I PROPRI INTERESSI». Per Vendola, «la sola coalizione in campo per vincere è quella guidata da Bersani», mentre le altre coalizioni «sono in campo solo per impedire la pienezza della nostra vittoria». Silvio Berlusconi? È tornato con in testa un solo pensiero: «Guadagnare qualche rientro sulla scena pubblica magari con un governo di larghe intese, per la necessità di difendere i suoi interessi».

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