Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


venerdì 22 febbraio 2013

ITALIA - Voto, Italia lo spauracchio del mondo


Crisi economica, misoginia e instabilità. Le nostre elezioni spaventano Ue e Usa. E la Francia ci bolla: «Paese malato».

di Giovanna Faggionato

Giovedì, 21 Febbraio 2013 - Il puzzle italiano preoccupa il mondo. A tre giorni dalle elezioni politiche, gli occhi della stampa internazionale sono tutti puntati sull'Italia.
Gli analisti si dividono tra la paura del ritorno di Silvio Berlusconi, quella del populismo anti-euro di Beppe Grillo o della Lega Nord e i soliti fenomeni italiani: corruzione e similia.
PROF E CLOWN AL POTERE. I giornali passano in rassegna l'originale galleria di nuovi aspiranti leader - dal professore Mario Monti al burocrate Pier Luigi Bersani, dall'evasore miliardario Berlusconi al clown Grillo, come li ha chiamati Der Spiegel - e ipotizzano improbabili combinazioni di governo.
Tanto che persino la stampa greca si lascia andare all'inquietudine, sollevando dubbi sulla futura stabilità economica del Paese.
Comunque vada, la vita politica italiana sembra ancora una volta destinata a stupire e a preoccupare. Perché da Roma, concordano tutti, dipende il futuro dell'Europa.

Kathimerini: il Cav ha sparigliato i piani delle élite europee


Il quotidiano greco Kathimerini non nasconde la tensione: dopo sette manovre di austerity, la Grecia torna a tremare per l'avvicinarsi delle elezioni italiane.
«Una volta pensavo di vivere in un Paese piuttosto noioso, durante un periodo storico inspido, senza particolari crisi, grandi sorprese e disastri. Ora non ne sono più così sicuro», ha scritto, con una buona dose di autoironia, l'editorialista Alexis Papachelas.
UN NUOVO RUOLO PER BERLUSCONI. La sua analisi parte da lontano: nei movimenti tettonici che stanno agitando l'economia globale ci sono Paesi come la Cina che riescono a programmare a lungo termine e altri come l'Europa che hanno una complessa e disfuzionale serie di democrazie.
L'Italia, per il giornalista greco, è un perfetto esempio del sistema: «Le élite europee avevano pianificato per la svolta europea un governo guidato dalla coalizione di centrosinistra o dal serio centrodestra di Mario Monti».
Poi è arrivato Silvio Berlusconi, con i suoi spettacoli, le sue promesse e le sue boutade. E ha sparigliato le carte, facendo «collassare» i piani delle élite. Adesso il Cavaliere è destinato comunque ad avere un ruolo chiave nella partita politica italiana: «L'Italia gioca con i fuochi d'artificio».

Libération: un Paese in crisi etica


Il 19 febbraio il quotidiano francese progressista Libération ha dedicato all'Italia uno speciale di 12 pagine: un viaggio lungo l'austrada del Sole che ha ripercorso le tappe del miracolo economico degli Anni 60. Ma dove una volta c'era il boom economico Libé ha trovato le aziende cinesi di Prato, una capitale assediata dalla criminalità organizzata e i muri crollati di Pompei.
La vera crisi, però, sembra partire da Milano, la città più produttiva e più europea d'Italia. Ed è una crisi etica: nel capoluogo lombardo, ha scritto il giornale, i credenti non hanno più fede nella politica. La società cattolica si trova senza bussola, sfiduciata e delusa da una classe dirigente che si è dimostrata sprovvista di morale.
L'ITALIA È ORMAI MALATA. Per il foglio di sinistra, la diagnosi è senza appello: l'Italia è «un Paese malato». E «l'eterno ritorno» di Berlusconi lo dimostra. Ma il Cavaliere, è il sintomo di una patologia complessiva, che non risparmia alcun figurante. Da Antonio Ingroia, «un giudice divenuto tribuno che confonde la giustizia con la politica», a Monti «che pensa che il suo talento non debba confrontarsi con la democrazia».

Guardian: l'Italia archivi il Cav e riscopra le donne


Un'economia stagnante, la misoginia, una giustizia inefficiente, corruzione e criminalità, apatia politica, disoccupazione e divario Nord-Sud.
Il giornale britannico progressista Guardian ha riepilogato i guai italiani, partendo dalla crisi economica, la recessione peggiore in oltre 20 anni, ma andando ben oltre.
«La persona che verrà eletta il prossimo weekend ha una lista formidabile di cose da fare», ha avvertito il quotidiano inglese. Ma le priorità non sono scontate.
DOPO L'ECONOMIA, LA MISOGINIA. Al secondo posto, infatti, dopo il dossier economico, il Guardian punta i riflettori sulle donne, escluse dalla vita economica e politica. Le proteste contro il bunga bunga hanno portato alla luce una questione strutturale: «L'Italia ha un tasso di occupazione femminile del 46,5% (dati Ocse): 12 punti percentuali sotto la media europea. E tra i Paesi Ocse fanno peggio solo Grecia, Turchia e Messico».
L'Italia dovrebbe liberare le sue energie migliori, spiega il Guardian, ma l'instabilità politica del Paese, «la nazione europea che ha avuto più governi dal Dopoguerra», mette ancora una volta a rischio l'impegnativa agenda.

Der Spiegel sogna Monti e Grillo insieme all'opposizione


I candidati a Palazzo Chigi descritti dall’ex vicedirettore del Financial Times, Wolfgang Munchau, sul settimanale tedesco Der Spiegel, suonano così: «Un clown, un evasore fiscale miliardario condannato in primo grado, un uomo dell'apparato politico di sinistra che non capisce nulla dell'economia, e un professore di economia conservatore che non sa nulla di politica».
Secondo l'editorialista la campagna italiana è «una delle elezioni più interessanti che abbiamo avuto in Europa da decenni. Perché è una decisione sul futuro dell'euro».
IL FRONTE NO EURO. Con il successo annunciato di Grillo, è il ragionamento di Der Spiegel, un grande partito anti euro è destinato a entrare in parlamento. E pure Berlusconi, nonostante gli anni al governo e l'esperienza da leader europeo, solletica l'euroscetticismo attaccando la Germania.
GRANDE COALIZIONE PD-PDL. La conclusione del giornalista però è originale. Secondo Munchau il risultato migliore sarebbe un trionfo della sinistra. Ma nel caso si dovesse arrivare a un'alleanza, allora sarebbe preferibile la vittoria dei democratici alla Camera e del Pdl al Senato. In modo da portare al governo una grande coalizione tra i due maggiori partiti. «Con Angelino Alfano come candidato, Berlusconi dovrebbe giocare di retroguardia», precisa Munchau. E con Monti insieme a Grillo all'opposizione, si eviterebbe di creare un fronte compatto anti euro: «Si potrebbe avere un governo forte e una opposizione divisa - e non viceversa».

Wall Street Journal: sfumature di panico tra centro e sinistra


Tanto rumore, nervosismo e sfumature di panico. Vista dal Wall Street Journal l'Italia sembra un Paese sull'orlo di una crisi di nervi. Lo dimostrano gli interventi del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per mettere fine alla ridda di dichiarazioni di Bersani e Monti sulle future alleanze. E anche la comparsa a sorpresa dell'ex commissario europeo, Romano Prodi, sul palco della manifestazione del centrosinistra in piazza del Duomo a Milano.
Secondo il quotidiano americano, invitando l'ex primo ministro il leader del Partito democratico ha voluto lanciare una sfida al Professore. Secondo il giornale Usa Prodi è stato candidato a «futuro capo dello Stato al posto di Monti». Un modo per rispondere con le stesse armi: un altro professore stimato in Europa e capace di dare un segnale forte ai mercati.

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