Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


martedì 12 febbraio 2013

PRIMAVERA ARABA: RISULTATI ATTUALI.


TUNISIA: Una giovane tunisina affronta coraggiosamente un gruppo di islamici che vengono a imporgli il velo: Lei sale su una macchina e dice loro: «Questa è la Tunisia, un paese con più di 3000 anni di storia! , voi non siete che degli intrusi, dei parvenus della storia, i discendenti del sanguinario Okba Ibn Nafu .. La Tunisia non sarà l’ Afghanistan ".
La rivoluzione continua ...

Egitto - L'11 febbraio ricorre il secondo anniversario della caduta del regime di Hosni Mubarak, dando vita ad un governo che ha adottato una costituzione ispirata alla Sharia, e vari movimenti hanno indetto cortei di protesta verso piazza Tahrir. «Prima Mubarak, poi il potere militare e ora il potere dei Fratelli musulmani: la repressione persiste, la povertà continua e i tentativi di fare fallire la rivoluzione rimangono», si è potuto leggere in comunicato diffuso dagli organizzatori delle marce, fra i quali il partito al Dostour di Mohamed el Baradei, e movimenti rivoluzionari come Kefaya (cioè: «È abbastanza») e l'Unione dei giovani di Maspero. “Le donne in piazza solo per essere violentate”. Un telepredicatore salafita egiziano intanto ha accusato i manifestanti di essere «al 90%» donne copte o vedove che vanno in piazza «per essere violentate» ed è stato denunciato da attivisti copti, fra i quali Naguib Gobrail, capo dell'Unione egiziana per i diritti umani, per blasfemia e diffamazione, incitamento alle molestie sessuali e attacco alla pace sociale.
Durante una trasmissione della sua catena tivù Umma Ahmed Abdallah, conosciuto come Abu Islam, ha affermato che le manifestanti sono «puttane e senza morale», e che quelle non velate sono diavolesse.

TUNISIA – Chokri Belaid, parlamentare laico, viene assassinato in strada in un chiaro attentato politico. Moglie e figlie alle esequie: è polemica. La presenza della moglie Bassma e delle due figlie di Chokri Belaid ai funerali dell'esponente politico assassinato, in qunto il Corano lo vieti non consentendo alle donne di partecipare al rito dell'inumazione, ha scatenato in Tunisia una violentissima polemica politica tra il ministero degli Affari religiosi ed Hamma Hammami, leader del Fronte popolare, di cui l'ucciso era un esponente. In una nota, in cui stigmatizzava gli incidenti nel corso dei funerali, il ministero ha parlato di palesi violazioni delle prescrizione, riferendosi al fatto che la vedova e le figlie di Belaid abbiano partecipato all'inumazione. Prescrizione che è limitata solo all'inumazione e che decade a partire dall'indomani del rito.
Il Fronte popolare contro il ministro Khademi.  Hammami, che oltre a essere compagno di partito di Belaid era un suo amico da moltissimi anni, rivolgendosi al ministro degli Affari religiosi, Noureddine Khademi, che ha ispirato la nota, gli ha chiesto polemicamente se la sua indignazione è stata provocata dal fatto che «una figlia ha assistito ai funerali del padre, che una sorella abbia partecipato ai funerali del fratello. Signor ministro, è stato più sconvolgente vedere delle donne al cimitero che non il fatto che è stato assassinato un essere umano, che gli scontri al cimitero o le minacce di profanare il cadavere?».

Dopo questa dichiarazione venerdì sera, 8 febbraio, mentre stava tornando a casa dopo avere assistito ai funerali di Belaid, è sfuggito grazie alla sua scorta a un tentativo di aggressione da parte di salafiti.

LIBIA - «Non c' è alcun dubbio, la legge della nuova Libia renderà legale la possibilità per qualsiasi cittadino di avere sino a quattro mogli come permette il Corano. Ci adopereremo perché la Sharia (la legge islamica, ndr ) divenga fonte primaria della nuova Costituzione. Siamo uno Stato musulmano e non vedo cosa vi sia di strano. Così Mustafa Abdel Jalil spiega al Corriere la sua visione per la Libia del futuro. Ex ministro della Giustizia di Gheddafi, poi sostenitore della prima ora dei moti rivoluzionari.

L' aria determinata con cui avvalla la poligamia in nome di Allah, la critica all' interesse bancario liberista, la rivendicazione dell' identità islamica nazionale, sollevano forti critiche tra gli ambienti laici del Paese. «Jalil cerca il sostegno dei gruppi legati ai Fratelli musulmani, usa la religione come argomento populista per restare in sella», è una delle accuse più diffuse. Gli stessi «circoli degli avvocati», che furono il motore primo delle sommosse tra le classi dirigenti e filo-occidentali di Bengasi, si dicono «delusi, traditi, scoraggiati»

E noi allora abbiamo applaudito, ed ora abbiamo abbandonato.

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