TUNISIA: Una giovane tunisina
affronta coraggiosamente un gruppo di islamici che
vengono a imporgli il velo: Lei sale
su una macchina e dice loro: «Questa
è la Tunisia, un paese con più di 3000
anni di storia! , voi non siete che degli intrusi, dei parvenus
della storia, i discendenti del sanguinario
Okba Ibn Nafu
.. La Tunisia non sarà l’ Afghanistan ".
La rivoluzione continua ...
La rivoluzione continua ...
Egitto - L'11
febbraio ricorre il secondo anniversario della caduta del regime di Hosni
Mubarak, dando vita ad un governo che ha adottato una costituzione ispirata
alla Sharia, e vari movimenti hanno indetto cortei di protesta verso piazza
Tahrir. «Prima Mubarak, poi il potere militare e ora il potere dei Fratelli
musulmani: la repressione persiste, la povertà continua e i tentativi di fare
fallire la rivoluzione rimangono», si è potuto leggere in comunicato diffuso
dagli organizzatori delle marce, fra i quali il partito al Dostour di Mohamed
el Baradei, e movimenti rivoluzionari come Kefaya (cioè: «È abbastanza») e
l'Unione dei giovani di Maspero. “Le
donne in piazza solo per essere violentate”. Un telepredicatore salafita
egiziano intanto ha accusato i manifestanti di essere «al 90%» donne copte o
vedove che vanno in piazza «per essere violentate» ed è stato denunciato da
attivisti copti, fra i quali Naguib Gobrail, capo dell'Unione egiziana per i
diritti umani, per blasfemia e diffamazione, incitamento alle molestie sessuali
e attacco alla pace sociale.
Durante una trasmissione della sua catena tivù Umma Ahmed Abdallah, conosciuto come Abu Islam, ha affermato che le manifestanti sono «puttane e senza morale», e che quelle non velate sono diavolesse.
Durante una trasmissione della sua catena tivù Umma Ahmed Abdallah, conosciuto come Abu Islam, ha affermato che le manifestanti sono «puttane e senza morale», e che quelle non velate sono diavolesse.
TUNISIA – Chokri Belaid,
parlamentare laico, viene assassinato in strada in un chiaro attentato
politico. Moglie e figlie alle esequie:
è polemica. La presenza della moglie Bassma e delle due figlie di Chokri
Belaid ai funerali dell'esponente politico assassinato, in qunto il Corano lo
vieti non consentendo alle donne di partecipare al rito dell'inumazione, ha
scatenato in Tunisia una violentissima polemica politica tra il ministero degli
Affari religiosi ed Hamma Hammami, leader del Fronte popolare, di cui l'ucciso
era un esponente. In una nota, in cui stigmatizzava gli incidenti nel corso dei
funerali, il ministero ha parlato di palesi violazioni delle prescrizione,
riferendosi al fatto che la vedova e le figlie di Belaid abbiano partecipato
all'inumazione. Prescrizione che è limitata solo all'inumazione e che decade a
partire dall'indomani del rito.
Il Fronte popolare contro il ministro Khademi. Hammami, che oltre a essere compagno di partito di Belaid era un suo amico da moltissimi anni, rivolgendosi al ministro degli Affari religiosi, Noureddine Khademi, che ha ispirato la nota, gli ha chiesto polemicamente se la sua indignazione è stata provocata dal fatto che «una figlia ha assistito ai funerali del padre, che una sorella abbia partecipato ai funerali del fratello. Signor ministro, è stato più sconvolgente vedere delle donne al cimitero che non il fatto che è stato assassinato un essere umano, che gli scontri al cimitero o le minacce di profanare il cadavere?».
Il Fronte popolare contro il ministro Khademi. Hammami, che oltre a essere compagno di partito di Belaid era un suo amico da moltissimi anni, rivolgendosi al ministro degli Affari religiosi, Noureddine Khademi, che ha ispirato la nota, gli ha chiesto polemicamente se la sua indignazione è stata provocata dal fatto che «una figlia ha assistito ai funerali del padre, che una sorella abbia partecipato ai funerali del fratello. Signor ministro, è stato più sconvolgente vedere delle donne al cimitero che non il fatto che è stato assassinato un essere umano, che gli scontri al cimitero o le minacce di profanare il cadavere?».
Dopo questa dichiarazione venerdì sera, 8 febbraio, mentre stava
tornando a casa dopo avere assistito ai funerali di Belaid, è sfuggito grazie
alla sua scorta a un tentativo di aggressione da parte di salafiti.
LIBIA - «Non c' è alcun
dubbio, la legge della nuova Libia renderà legale la possibilità per qualsiasi
cittadino di avere sino a quattro mogli come permette il Corano. Ci adopereremo
perché la Sharia (la legge islamica, ndr ) divenga fonte primaria della nuova
Costituzione. Siamo uno Stato musulmano e non vedo cosa vi sia di strano. Così
Mustafa Abdel Jalil spiega al Corriere la sua visione per la Libia del futuro.
Ex ministro della Giustizia di Gheddafi, poi sostenitore della prima ora dei
moti rivoluzionari.
L' aria determinata con cui avvalla la poligamia in nome di Allah, la
critica all' interesse bancario liberista, la rivendicazione dell' identità
islamica nazionale, sollevano forti critiche tra gli ambienti laici del Paese.
«Jalil cerca il sostegno dei gruppi legati ai Fratelli musulmani, usa la
religione come argomento populista per restare in sella», è una delle accuse
più diffuse. Gli stessi «circoli degli avvocati», che furono il motore primo
delle sommosse tra le classi dirigenti e filo-occidentali di Bengasi, si dicono
«delusi, traditi, scoraggiati»
E noi allora abbiamo applaudito, ed ora abbiamo abbandonato.
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