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venerdì 31 maggio 2013

ITALIA - Altro che gratis, la Melandri stipendiata al Maxxi. Ennesima promessa tradita da casa PD.


Disse: «Niente paga». Ma Profumo cambiò la destinazione d'uso dell'ente. Ed ecco il compenso.

Venerdì, 31 Maggio 2013 - La promessa tradita di Giovanna Melandri e la Maxxi ondata di polemiche.
Non c'è pace per l'ex ministro finito a presiedere il Maxxi, ovvero il museo d'arte moderna di Roma fondato nel 2010.
Al veleno della stampa e al fuoco incrociato di Pdl-Pd contro il riciclo di una esclusa eccellente della politica, la Melandri aveva risposto: «Vado gratuitamente a rilanciare un'istituzione pubblica».
E ancora: «Da oggi querelo tutti quelli che parlano di spese folli».
Poi però le cose sono cambiate, come rivelato da Dagospia: il compenso ci sarà.
COLPO DI CODA DI PROFUMO. Tutto merito dell'ex ministro dell'Istruzione del governo tecnico Francesco Profumo, che poco prima di lasciare il suo incarico ha firmato l'ok per cambiare la destinazione d'uso della struttura: da museo a ente di ricerca. Di conseguenza l'ex deputata del Partito democratico incasserà, come Paolo Baratta - il suo omologo alla Biennale di Venezia - una paga, grazie ovviamente a soldi pubblici.
CIFRA DECISA DA DUE CONSIGLIERE. A quanto ammonta la cifra? Ancora non è stato deciso. Ma la scelta spetta a due consigliere d'amminsitrazione indicate dalla stessa Melandri, cioè Monique Veaute e Francesca Trussardi.
E ora se anche la remunerazione diventerà 'Maxxi', la promessa tanto sbandierata dell'impegno gratis risuonerà come un annuncio beffardo.

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