Pensare Globale e Agire Locale

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sabato 1 giugno 2013

ITALIA - L'attaccamento dei partiti al Porcellum


Odiata. Eppure mantenuta. Perché in fondo «fa comodo a molti». Il senatore leghista Calderoli spiega perché la «sua» legge elettorale avrà ancora lunga vita. E scongiura «maquillage» dell'ultimo minuto.

Sabato, 01 Giugno 2013 - Roberto Calderoli è passato alla storia come il padre del Porcellum, l'odiata legge elettorale definita dallo stesso creatore una «porcata». Tanto che il senatore della Lega nord è tra i primi a voler tornare al Mattarellum, così come proposto da una parte del Partito democratico, Sel e M5s con la mozione Giachetti.  

«LA LEGGE PIÙ ODIATA? IL MATTARELLUM». L’ex ministro ha spiegato che la sua legge «provoca una sorta di amore e odio» trasversale tra tutti i partiti. Ed è questo il motivo per cui è ancora in vita. Anzi, Calderoli è convinto che sia il Mattarellum il sistema più odiato, perché cancella di fatto la certezza dei listini bloccati.
Per questo nel futuro non vede molti cambiamenti in vista ed è sicuro che «per il momento il Porcellum sta tranquillo».

DOMANDA. Sembra la settimana decisiva per la legge elettorale...
RISPOSTA.
Quanto tempo è che lo sentiamo ripetere? A parole sono sempre tutti d’accordo.
D. Poi che succede?
R.
Non sanno che cosa fare, è tutto in forse.
D. Cioè?
R.
Nessuno ha le idee chiare. Cambiare la legge elettorale non è così semplice.
D. A che cosa si riferisce?
R.
Il Porcellum garantisce la governabilità alla Camera. Se si cambia la legge elettorale è probabile che ci sia instabilità in entrambi i rami del parlamento.
D. Che ne pensa della mozione per il ritorno al Mattarellum?
R.
Lo propongo da tre legislature. Sarebbe la soluzione più logica.
D. E non se ne fa niente?
R.
No, perché anche quel sistema è odiato dai partiti. In fondo il listino bloccato fa comodo a tanti. Poi sul Mattarellum si litiga per le liste civetta, lo scorporo…
D. Quindi sono tutti fan più o meno inconsapevoli del Porcellum?
R.
Sì, provoca una sorta di amore-odio ed è un sentimento trasversale. A parole vogliono farlo fuori poi resta sempre lì.
D. Come mai?
R.
I partiti sono incoerenti, altroché. Mai vista una legge così osteggiata che viene usata per tre elezioni.
D. Tanto possono sempre dare la colpa a lei.
R.
All’inizio mi arrabbiavo parecchio perché quella legge è stata votata dal parlamento, non solo da me. Poi ho capito che ogni iniziativa parlamentare deve avere una paternità e in quel caso me la sono assunta io.
D. Lei che cosa proporrebbe?
R.
Prima sarebbe bene fare le riforme istituzionali, modificare il Senato e tagliare il numero dei parlamentari. Poi si potrebbe mettere mano alla legge elettorale.
D. Così si posticipa ancora...
R.
Basta una settimana per fare approvare una nuova legge.
D. Ottimista.
R.
Bisognerebbe avere la volontà di farlo, cioè quello che manca nei fatti.
D. Qual è la sua previsione?
R.
Per il momento il Porcellum sta bello tranquillo.
D. Non sarà neanche modificato?
R.
Per carità! C’è bisogno di un cambiamento radicale. Un’operazione di maquillage peggiorerebbe solo la situazione.
D. E le modifiche al premio di maggioranza?
R. È il modo migliore per avere l’ingovernabilità anche alla Camera.
D. Si era parlato di una soglia al 40%.
R.
Troppo alta. Di un ritocchino del genere beneficerebbe solo Scelta civica.
D. Ma qual è il suo modello preferito?
R.
Ne ho numerosi. A novembre si era trovato un accordo Pd-Pdl per una modifica che avevamo chiamato «l’ascensore».
D. Cioè?
R.
Il premio di maggioranza sale progressivamente al crescere del risultato elettorale della lista che arriva prima.
D. Non se n’è fatto nulla?
R.
No, il Pdl ha fatto marcia indietro.
D. Altre proposte?
R.
Quella della preferenza flessibile per superare il listino bloccato.
D. Come funziona?
R.
I seggi vengono attribuiti in base alla percentuale di preferenze dei cittadini e solo il resto è assegnato con l’ordine di lista. Così si responsabilizza l’elettore.
D. Intanto gli elettori vi hanno punito alle ultime Amministrative.
R.
Avevamo preso una bella botta anche nel 2001 quando precipitammo al 3,9%. La politica ha dei cicli.
D. Si parla di crisi irreversibile.
R.
Le morti annunciate di solito portano bene. Torneremo a crescere.
D. Sicuro che sia solo una questione di tempo?
R.
Le Amministrative non sono andate bene ma abbiamo tempo per riprenderci.
D. Come?
R.
L’unico progetto politico vero al momento è quello della macroregione.
D. Ed è davvero percorribile?
R.
Di sicuro non in tre mesi, si tratta di un percorso più ambizioso. Con Maroni alla guida della Lombardia c’è la volontà di farlo.
D. Stare all’opposizione a Roma aiuta?
R.
Non quando il governo è formato dal 70% delle forze politiche. Per carità anche noi volevamo che ci fosse una maggioranza...

Marianna Venturini

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