Pensare Globale e Agire Locale

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lunedì 30 settembre 2013

ITALIA - Berlusconi pronto al voto, ma le colombe si sfilano


I distinguo di Alfano, Quagliariello, Lorenzin e Lupi, PdL spaccato. Il Cavaliere: votiamo per legge di stabilità. Letta oggi da Napolitano, poi in tv da Fazio

Il giorno dopo le dimissioni dei suoi ministri, Silvio Berlusconi interviene con una telefonata in diretta a una manifestazione in suo onore (oggi è il compleanno del Cavaliere, 77 anni) e non lascia margini a possibili ricuciture: “La sinistra mette sempre le mani nelle tasche degli italiani, l’unica via e’ andare convinti verso le elezioni il piu’ presto possibile, tutti i sondaggi ci dicono che vinceremo”.

Un richiamo a serrare i ranghi proprio mentre si fanno sentire i distinguo all’interno del suo partito. Per primo Gaetano Quagliariello: “Se ci sara’ solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra ne prendero’ atto e mi dedicherò magari a creare il Napoli Club del Salario”, ha detto il ministro a Piacenza, sottolineando come non abbia fatto ancora in tempo a dare le dimissioni (“lo farò appena rientrato a Roma”).

Anche il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, pur confermando le sue dimissioni, prende le distanze dai falchi (“non giustifico ne’ condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore”) e sottolinea che non farà parte di questa Forza Italia che “spinge verso una destra radicale”.

Ultimo, arriva Maurizio Lupi che invita Alfano a uscire allo scoperto: “Cosi’ non va. Forza Italia non puo’ essere un movimento estremista in mano a degli estremisti. Noi vogliamo stare con Berlusconi, con la sua storia e con le sue idee, ma non con i suoi cattivi consiglieri. Si puo’ lavorare – prosegue il ministro – per il bene del Paese essendo alternativi alla sinistra e rifiutando gli estremisti. Angelino Alfano si metta in gioco per questa buona e giusta battaglia”.

Immediata la reazione dei fedelissimi, come Mara Carfagna, presente alla manifestazione all’Hotel Vesuvio di Napoli per festeggiare Berlusconi: Credo che Lorenzin e Quagliariello siano fuori dal partito, risponde ai giornalisti. E per domani pomeriggio il Cavaliere ha convocato i gruppi parlamentari PdL e Forza Italia alla Sala della Regina.

In un messaggio su Facebook diffuso nel pomeriggio, Berlusconi confonde ulteriormente le acque: “Se il governo proporrà una legge di stabilità realmente utile all’Italia, noi la voteremo”.

“Ho previsto tutte le accuse che mi stanno rovesciando addosso in queste ore e anche lo sconcerto di parte del nostro elettorato”, prosegue il Cavaliere.

Nel pomeriggio, arriva su Facebook la presa di posizione di Angelino Alfano: “Sono berlusconiano e leale. La mia lealtà al presidente Berlusconi è longeva e a prova di bomba.Oggi lealtà mi impone di dire che non possono prevalere posizioni estremistiche estranee alla nostra storia, ai nostri valori e al comune sentire del nostro popolo. Se prevarranno quegli intendimenti  il sogno di una nuova Forza Italia non si avvererà. So bene che quelle posizioni sono interpretate da nuovi berlusconiani ma, se sono quelli i nuovi berlusconiani, io sarò diversamente berlusconiano.”

In serata il presidente del consiglio Enrico Letta incontrerà il Capo dello Stato per fare il punto della situazione e poi interverrà alla prima puntata del programma di Fabio Fazio, Che tempo che fa.

Il giorno della verità per i diversamente berlusconiani

Quagliariello al Messaggero: «Stiamo valutando se dare vita a un nuovo partito», poi smentisce. Alle 17 Berlusconi incontra i gruppi parlamentari del Pdl

Se ne vanno o non se ne vanno? Enrico Letta si è preso un giorno in più del previsto prima di andare in parlamento a chiedere la fiducia. Un giorno in più per le trattative, un giorno in più per sondare il terreno per una ipotetica nuova maggioranza, che includa almeno una parte di quello che oggi è il Pdl, e che domani potrebbe non esistere più.

Esiste una componente di parlamentari «diversamente berlusconiani» (per citare l’espressione usata ieri dal vicepremier Angelino Alfano) pronti a votare la fiducia? Stamattina Il Messaggero, a pagina 5, riporta un’intervista al ministro per le riforma Gaetano Quaglieriello, titolata: «Stiamo valutando se dar vita a un nuovo partito». «Dobbiamo vedere – queste le parole del ministro, come riferite dal quotidiano romano – se possiamo creare una nuova formazione dove sia possibile essere diversamente berlusconiani. D’altronde in Francia di partiti gollisti ce ne furono tre, qui da noi potremmo averne due».

Eppure stamattina Quagliariello ha smentito seccamente Il Messaggero: «Gaetano Quagliariello – si legge in un comunicato – non ha rilasciato alcuna intervista nella giornata di ieri. Soprattutto, non sta dando vita ad alcun nuovo partito». Ma sulla prima pagina del Tempo lo stesso Quaglieriello scrive: «Non si doveva sganciare l’atomica».

Un’altra “colomba” come Maurizio Lupi, ministro per le infrastrutture, dice al Corriere della Sera: «Berlusconi troverà la sintesi». L’obiettivo, spiega il ministro, è salvare il governo: «Abbiamo ancora due o tre giorni di tempo per usare la forza delle nostre proposte e continuare a far lavorare questo governo con un rinnovato programma». E Berlusconi? «Proprio perché siamo leali e non fedeli al presidente Berlusconi – risponde Lupi – dobbiamo denunciare con forza i rischi che stiamo correndo».

Intanto i mercati, alla riapertura del lunedì mattina, mandano segnali di preoccupazione. Lo spread è salito a sfiorare quota 290 punti, per poi riassestarsi poco più in basso. La Borsa di Milano alle 9.30 perdeva oltre il 2 per cento. Tra i peggiori il titolo Mediaset, che perde oltre il 4 per cento.

Anche questo tema, probabilmente, verrà brandito dal fronte “governista” del Pdl negli incontri di oggi pomeriggio. Prima un faccia a faccia Berlusconi-Alfano, poi alle 17 l’ex premier ha convocato i gruppi parlamentari del Pdl. Per serrare i ranghi e scongiurare il rischio di una fronda.

 

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