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domenica 17 novembre 2013

ITALIA - Cancellieri, Civati prepara la mozione di sfiducia


Civati annuncia la mozione di sfiducia al ministro: «Basta ipocrisie. Chi ha i deputati, non fa niente». Assemblea del gruppo Pd il 19 novembre. E il 18 il guardasigilli potrebbe finire indagata.

Domenica, 17 Novembre 2013 - Basta con l'ipocrisia. Pippo Civati, candidato alla segreteria del Partito democratico (Pd) ha deciso di passare dalle parole ai fatti. Dopo Tante dichiarazioni spese sul caso del ministro della Giustizia, il deputato democratico - tra i primi a chiedere le dimissioni del guardasigilli - ha deciso di presentare una mozione di sfiducia.
«Il Pd dice di non poter 'sfiduciare' la Cancellieri perché non si può votare la mozione del Movimento 5 stelle, segnalo che ne possiamo presentare una noi», ha scritto Civati sul suo blog criticando l'atteggiamento del partito. «Martedì presenterò un testo all'assemblea del gruppo. Basta con l'ipocrisia. Non se ne può più». Ma i guai per Cancellieri non sono finiti qui, perché - stando alle ultime indiscrezioni - i magistrati potrebbero presto aprire un’inchiesta per false informazioni.  
«CHI HA I DEPUTATI NON FA NIENTE». Civati ha ricordato come tutti e quattro i candidati alla segreteria abbiano fatto capire che avrebbe dovuto dimettersi lei, per eliminare l'imbarazzo tra i democratici, ma senza poi fare nulla di concreto: «Altri candidati sono dotati di centinaia di parlamentari. Ma non fa niente», ha affondato riferendosi con tutta probabilità ai renziani.
CUPERLO: «PREMIER E MINISTRO RIFERIRANNO». Il 16 novembre, un altro candidato alla segreteria, Gianni Cuperlo, aveva parlato di una «questione di opportunità politica», per poi limare ancora di più la critica: «Saranno il premier e il ministro della Giustizia a fare le valutazioni necessarie», «ascolteremo quello che riferiranno nelle prossime ore».
La nuova stella renziana Maria Elena Boschi proprio la mattina del 17 novembre ha invece spiegato in un'intervista di essere pronta a ribadire che la Cancellieri «deve dimettersi», sottolineando però che «le decisioni si prendono insieme».
DOPO L'8 DICEMBRE, AVREMMO CHIESTO DIMISSIONI. «Se questa vicenda fosse arrivata dopo l'8 dicembre il Pd avrebbe già chiesto le dimissioni», ha osservato la deputata, riferendosi alla prevista vittoria del sindaco di Firenze.
Insomma, sul caso Cancellieri si gioca anche la corsa interna al partito democratico.
CANCELLIERI RISCHIA L'INDAGINE. Intanto, la tempistica sembra giocare contro il ministro. Lunedì 18,infatti, i magistrati potrebbero decidere di iscrivere Cancellieri nel registro degli indagati per aver fornito false informazioni ai pm.
Sotto la lente dei magistrati è finita la terza telefonata del ministro ai Ligresti, avvenuta la sera del 21 agosto, cioè il giorno prima del suo interrogatorio e di cui finora la Cancellieri non aveva fatto menzione.
I tabulati consegnati alla procura dalla Guardia di finanza hanno però rivelato una conversazione di diversi minuti tra il guardasigilli e Antonino Ligresti, fratello di Salvatore e zio di Giulia, partita dal telefono del ministro.
Così dopo aver più volte ribadito che gli inteventi di Cancellieri non avevano rilevanza penale, adesso i pm stanno rivalutando la sua posizione. E, a quanto pare, anche il parlamento.

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