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lunedì 18 novembre 2013

ITALIA/CdV - Chiesa e politica: gli schieramenti di cardinali e vescovi


Ruini plaude al Nuovo centrodestra. Bagnasco tace. Bertone si defila. I rapporti Roma-Vaticano dopo lo strappo di Alfano.

Lunedì, 18 Novembre 2013 - Parlare di scontro sarebbe eccessivo, ma le ultime mosse politiche di una parte della Curia, quella legata alle abitudini dell'ancien régime pre-Bergoglio, hanno suscitato qualche malumore tra gli alti prelati che sposano con maggiore convinzione la linea della non ingerenza imposta dal pontefice argentino.
Stando ad alcune ricostruzioni giornalistiche delle ultime ore, la filiera legata a sua eminenza Camillo Ruini, che non ha mai rinunciato a far filtrare il proprio pensiero nel contesto tumultuoso della politica italiana, ha accompagnato la rottura tra Angelino Alfano e Silvio Berlusconi impartendo benedizioni e consigli, con Rino Fisichella gran cerimoniere d'incontri riservati organizzati in un appartamento vicino a piazza Pio XII.
LA BENEDIZIONE DEL VATICANO. Quest'abbraccio del Vaticano, unitamente all'ombrello aperto su di lui da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo il racconto del quotidiano La Repubblica avrebbe rassicurato il ministro dell'Interno che l'addio al Cavaliere sarebbe stata cosa buona e giusta, guardato con simpatia, se non proprio sollecitato, da potere laico e religioso, nazionale ed europeo.
LE DIVISIONI TRA BERGOGLIANI. Tuttavia, anche tra lealisti, per usare un termine che va di moda nelle cronache dal Transatlantico di Montecitorio, e diversamente bergogliani, non c'è unanimità di vedute. Benché lo scontro sia essenzialmente di metodo, visto che nel merito nessuno s'azzarda ad attribuire al segretario di Stato vaticano Pietro Parolin simpatie per Silvio Berlusconi e sodali. E lo stesso concetto vale per Beniamino Stella, Lorenzo Baldisseri, Francesco Coccopalmerio, e molti altri ecclesiastici in contatto continuo con il papa.
GLI SPONSOR ECCLESIASTICI. «In fondo, un altro recente tentativo neocentrista, finito malamente giusto pochi giorni fa, quello di Mario Monti e Pier Ferdinando Casini, non venne forse sponsorizzato con forza dalla Comunità di Sant'Egidio? Quello che è consentito a Paglia e ad Andrea Riccardi può essere vietato al cardinal Ruini o a Fisichella?», sibila con malizia un osservatore esperto di rapporti tra Oltretevere e partiti.

Gli schieramenti dei rapporti tra Chiesa, istituzioni e politica


Nella scacchiera dei rapporti tra Chiesa, istituzioni e politica, gioca un ruolo importante il nunzio in Italia, Adriano Bernardini, vicino all'ex segretario di Stato Angelo Sodano che, ai tempi in cui prestava servizio diplomatico in Argentina, ebbe scontri frontali con l'allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, e non poteva neppure lontanamente immaginare di ritrovarlo oggi a Roma sul Sacro soglio.
BERTONE S'È DEFILATO. Mentre Tarcisio Bertone, in passato tutt'altro che ostile a Berlusconi, è ora defilato, intento a completare il trasloco in un grande appartamento di Palazzo San Carlo e a presentare il libro sulla diplomazia pontificia nel mondo globalizzato. Giovanni Battista Re, porporato che conosce la Curia come pochi, ed è sempre stato accreditato di simpatie centriste e moderate, ha un rapporto privilegiato con Francesco, cui sovente dispensa pillole di saggezza.
IL LOW PROFILE DI BAGNASCO. Sul fronte degli arcivescovi più importanti, il genovese Angelo Bagnasco, colui che dal vertice della Cei dovrebbe moderare le istanze dell'episcopato italiano, mantiene l'abituale basso profilo, pur ammiccando verso i tentativi di chi lavora per un centrodestra in sintonia con il popolarismo europeo, come il vicario di Roma, Agostino Vallini, e i colleghi Moraglia e Betori, rispettivamente titolari delle cattedre di Venezia e Firenze.
SEPE E SCOLA RESTANO AI MARGINI. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, è troppo scaltro per lasciarsi incasellare nelle vesti di sostenitore di questo o quel movimento, e Angelo Scola, da Milano, preferisce volare più alto rispetto allo spettacolo modesto che offrono aule parlamentari e corridoi di partito.
SI ATTENDE LA MOSSA DEL PAPA. Nelle prossime settimane, capiremo meglio se Bergoglio - che stando alla versione del fondatore de La Repubblica, Eugenio Scalfari, giovedì 14 novembre, nel corso della sua visita al Quirinale ha parlato con Napolitano e ospiti illustri di politica 'in pubblico e in privato' - ha intenzione di decidere di mettere un freno all'attivismo indefesso di taluni cardinali e monsignori, magari con un Angelus che, al posto della “Misericordia”, prescriva calma e gesso.

Daniele Gensini

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