Pubblicato il 14-02-2014 - Esultano la bella Boschi e l’ispido
Nardella, naturalmente. E con loro la ragazzina di Veltroni, la soffice Madia,
con la vispa Moretti, che dalla trincea bersaniana si è subito trasferita nel
castelletto renziano. Esulta in ferrarese anche Dario Franceschini, già
bersaniano e lettiano e ora con Matteo e sempre arciconvinto. Ed esultano anche
le opposizioni cuperliane. Scommettono che Renzi si brucerà. E porranno la
questione della segreteria del partito a tempo debito e soprattutto il
sacrificio della compagnia dei Renzi boys che hanno invaso il Nazareno. Ma chi
esulta più di tutti sono i parlamentari ai quali si allunga la vita. Almeno nei
progetti. Ammazzare Letta non è come uccidere il gattopardo e smacchiare il
giaguaro. È un’operazione assai più redditizia.
Delitto perfetto, dunque. Il povero Letta, al
di là dei suoi meriti e demeriti, era una vittima necessaria. Come i delitti di
Lady Macbett, anche quello di Letta era assolutamente logico. Portava troppi
benefici per poterlo evitare. Adesso però comincia una trafila che potrebbe non
essere breve. Le opposizioni chiedono giustamente un dibattito parlamentare per
la prossima settimana, poi inizieranno le consultazioni, solo dopo ci sarà la
designazione e inizieranno gli incontri per la stesura del programma e la
formazione del governo. Renzi accelererà tutto, veloce com’è. Dubito che il
Nuovo centro destra eviterà di dettare i suoi tempi e le sue condizioni.
Alfano e i suoi hanno più problemi del Pd ad
imbarcarsi in un governo politico e di legislatura. Un conto infatti era un
esecutivo di necessità e a tempo. Un altro è un governo politico di quattro
anni. Mettiamo il caso che Renzi riesca nel suo improbo compito di trasformare
questa legislatura in una costituente, con riforme elettorali e costituzionali,
che riesca a migliorare la situazione economica imponendo all’Europa la
revisione dei parametri e che azzecchi qualche altra legge. Alfano alla fine di
questa cavalcata dovrebbe cambiare campo e allearsi con l’opposizione di
centrodestra che sfiderà subito dopo il capo del governo del quale è stata
parte. Piroetta piuttosto complicata. E affare delicato per il fiorentino che
il Financial Time ha denominato Demolition Men. Anche perché da adesso comincia
il suo ruolo di costruttore. Funzione assai più difficile, soprattutto oggi.
Mauro
Del Bue - Avantionline
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