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giovedì 6 marzo 2014

UE - Fra Cameron e Hollande rapporti molto bilaterali e poco europei


Dalla difesa all'energia, ecco tutte le recenti intese a due fra Inghilterra e Francia...

I rapporti commerciali tra Francia e Regno Unito nei settori di difesa, aerospazio ed energia si intensificano, sottolineando per l’ennesima volta quanto il ruolo di Bruxelles nell’indirizzare le politiche industriali degli Stati membri sia al momento marginale. Recenti fatti lo dimostrano. Eccoli.

L’IRRILEVANZA DI BRUXELLES
Non è passato molto tempo dal Consiglio di difesa europeo tenuto a dicembre scorso, che avrebbe dovuto favorire una maggiore integrazione delle imprese del settore e, di conseguenza, delle scelte produttive e strategiche dei Paesi dell’Unione. Invece la tendenza continua ad essere quella di muoversi in ordine sparso.

L’ACCORDO SUI DRONI
A testimoniarlo è il recente accordo siglato il 31 gennaio scorso tra i ministri della Difesa di Francia e Regno Unito per lo sviluppo di un nuovo sistema aereo da combattimento, il Future Combat Air System. La lettera di intenti firmata dai due Paesi a seguito di un vertice tra il primo ministro britannico e il presidente transalpino nella base aerea di Brize Norton in Uk – si legge sul sito specializzato Defense News – formalizza il lancio di studi congiunti di fattibilità nel settore dei sistemi UCAV (unmanned combat air systems, cioè sistemi di combattimento aereo a pilotaggio remoto), più conosciuti come droni. Entrambe le nazioni investiranno ognuna 100 milioni di sterline, per un totale di 200. A questo si affiancherà una collaborazione in campo missilistico e di sistemi difesa da attacchi sottomarini.

IL PLAUSO DI DASSAULT
La scelta ha ottenuto il plauso del colosso Dassault Aviation, produttore dei caccia Rafale, che in un comunicato ha definito l’operazione “un importante passo avanti nella cooperazione aeronautica franco-britannica“. La decisione di Londra e Parigi segue i Lancaster House Treaties del novembre 2010 e si inserisce nella scia degli studi congiunti già effettuati in questo campo. A prendere parte al progetto saranno proprio Dassault e BAE Systems in qualità di capofila, a cui si affiancheranno partner come Safran, Rolls-Royce, Thales e Selex, controllata dell’italiana Finmeccanica. L’operazione, inoltre, viene dopo gli investimenti francesi fatti negli anni recenti, particolarmente nel dimostratore di combat UAV nEUROn.

A TUTTA ENERGIA
Ma la liasion tra Parigi e Londra – divise su temi politici come la riforma del trattato comunitario invocata da Cameron – sembra essere felice quando si parla di denaro e anche in campo energetico, mentre le altre nazioni europee adottano politiche e visioni diverse per ridurre le emissioni di CO2 del 40 per cento entro il 2030, come proposto dalla Commissione di Bruxelles. Un tema che è tornato alla ribalta in queste ore anche per le lamentele del mondo produttivo per l’alto costo dell’energia, che in Europa sarebbe superiore rispetto ad altre aree del mondo, come gli Stati Uniti, che godrebbero di un vero e proprio vantaggio competitivo – destinato ad ampliarsi – nei confronti del Vecchio Continente.

CONVERGENZE NUCLEARI
Per questo, dopo che lo scorso anno il governo britannico ha concesso l’autorizzazione a costruire una centrale nucleare dell’Edf (Electricité de France) ad Hinkley Point, nell’ovest dell’Inghilterra, ora i due Paesi fanno squadra anche sul fronte del cambiamento climatico. A suggellare l’intesa,  la firma di un accordo che intensifica la cooperazione, anche in tema di energia atomica, per venire incontro agli obiettivi fissati per ridurre l’inquinamento.

Michele Pierri

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