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giovedì 8 maggio 2014

ITALIA - Appalti e tangenti, bufera Expo: 7 arresti tra cui Paris e Greganti


Milano, 8 mag. - "Vi do tutti gli appalti che volete, basta che mi garantiate che farò carriera". Queste, secondo quanto riferito dal pm Claudio Gittardi della Dda di Milano, le parole che ha pronunciato il direttore Pianificazione e Acquisti di Expo 2015 Spa e general manager Constructions dell'Esposizione milanese, Angelo Paris, finito in carcere questa mattina insieme con l'ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, l'ex segretario amministrativo della Dc meneghina Gianstefano Frigerio, l'ex esponente del Pds Primo Greganti (il "compagno G"), l'ex segretario regionale Udc della Liguria Sergio Cattozzo e l'importante costruttore vicentino Enrico Maltauro.

L'ultima ordinanza di custodia cautelare ha raggiunto Antonio Giulio Rognoni, l'ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde che si trovava già agli arresti domiciliari nell'ambito di un'altra inchiesta. Le accuse contestate a vario titolo sono quelle di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d'asta.

Secondo l'accusa, l'organizzazione, al cui vertice ci sarebbero stati alcuni protagonisti della stagione di Mani Pulite come Frigerio, Greganti e Grillo, avrebbe condizionato diversi appalti relativi in particolare alla Sanità lombarda (come la gara da circa 350 milioni di euro per la Città della Salute) ma anche quelli dell'Esposizione universale (come la realizzazione dell'area parcheggi e i padiglioni di alcuni Stati partecipanti).

Il gip Fabio Antezza ha respinto per mancanza dei requisiti cautelari la richiesta della Procura di effettuare altri 12 arresti a carico di persone che risultano attualmente indagate a piede libero. Questa mattina, inoltre, la Dia e la Guardia di finanza hanno effettuato un'ottantina di perquisizioni.

Sempre secondo quanto riferito dal Procuratore Edmondo Bruti Liberati, insieme con i sostituti titolari dell'indagine Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio coordinati dal Procuratore aggiunto Ilda Boccassini, l'inchiesta è nata dalla maxioperazione "Infinito" condotta il 13 luglio 2010 nei confronti delle cosche della 'ndrangheta in Lombardia. In particolare, nel blitz di quattro anni fa, era stato arrestato tra gli altri l'ex dirigente della Asl di Pavia, Carlo Antonio Chiriaco, (condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa) che, secondo i magistrati, era in contatto con diversi esponenti politici e manager ospedalieri.

E per l'accusa, la "cupola degli appalti in Lombardia" smantellata questa mattina aveva una "impressionante capacità di ramificazione nell'amministrazione e infiltrazione in particolare nel settore della salute con appoggi, agganci, amicizie e protezioni di carattere politico-istituzionale", invitando pubblici ufficiale e manager "a far parte della squadra" che pilotava appalti di enti pubblici e aziende ospedaliere lombarde verso società che facevano riferimento "a partiti di qualsiasi schieramento politico" e che in cambio avrebbero pagato mazzette "in contanti o attraverso fatture per consulenze".

"L'inchiesta è nata a prescindere da Expo, ma ci si arriva di fronte all'interesse mostrato dall'associazione a delinquere verso l'Esposizione" hanno precisato i pm che nell'autunno dell'anno scorso hanno riscontrato "la sorprendente disponibilità" del 47enne responsabile contratti di Expo 2015 Angelo Paris alle richieste dell'associzione. In pratica, sempre secondo i magistrati, il manager sarebbe stato "totalmente a disposizione fornendo al sodalizio ma anche direttamente alle aziende indicate dagli arrestati informazioni riservate sulle procedure delle gare d'appalto".

"Massima fiducia nella magistratura e massima severità se sono stati commessi reati" ha commentato il presidente del Consiglio Matteo Renzi a margine della sua vista all'Ansaldo Energia di Genova. "La politica non metta becco, i politici facciano il loro lavoro e non commentino il lavoro della magistratura", ha detto ancora il premier.

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