Certo è dura passare una domenica senza
vedere il faccino di Renzi che fa lo sborone o discutere un suo imperdibile
twitt, i fan si sono dovuti accontentare di un misterioso cartiglio in cui
premier dice che “siamo della generazione Erasmus” un’esperienza che egli
stesso ha fatto trasferendosi brevemente dall’università di Firenze alla Ruota
della Fortuna. Molto poco per un Paese ormai così assuefatto che soffre
senza la sua dose , anche se sa che il lider maximo è chiuso nella sua
stanzetta a scrivere il discorso per il semestre italiano in Europa. Una
bellissima cosa se l’alto incarico non si limitasse all’organizzazione e
relativo pagamento dei lavori, convegni, incontri, ma il ragazzo si impegna
perché è l’ultima buona occasione di far vedere quanto i valgono i suoi ghost
writer.
In compenso però media e giornaloni non
hanno lesinato sul metadone andando a scomodare tutto il cerchio magico del
guappo per mettere insieme un benefico beverone di ottimismo che mette le
ali. Mentre leggi anti corruzione e job act sono sprofondati nel nulla, il ministro
Poletti fa sapere che manca un miliardo per finanziare la cassa
integrazione in deroga, 50 mila lavoratori col culo per terra. Ma sono
sciocchezze perché il sottosegretario Delrio, sgravato per un attimo dal
concepimento industriale di marmocchi, dice che grazie alla flessibilità
europea si sbloccano dieci miliardi e vaneggia di eurobond immobiliari
Peccato che la flessibilità europea non esista e che Delrio farebbe bene a
leggersi i documenti, invece di farseli riassumere da Matteo che li conosce per
sentito dire. Purtroppo il sottosegretario all’economia Morando dice pure che
non ci sono nemmeno i miliardi sperati della spending review, che forse
bisognerà fare una manovrina a meno di non svendere selvaggiamente il
patrimonio dello stato e le ultime aziende rimaste.
Insomma un bordello dentro il quale si
intravede molto chiaramente il ritratto della Grecia. una sorta di
manicomio nel quale non si ha una mezza idea strategica su cosa fare se non
spremere ciò che si può con i pos obbligatori, con il ritorno dell’anatocismo
bancario, con la folle idea di far pagare il canone Rai anche per Internet.
Davvero una triste sceneggiata per ora nascosta dal can can sulla riforma del
Senato come se fosse la panacea di tutti i mali e non invece un male
aggiuntivo, un’ esercitazione di tracotante dilettantismo politico.
In compenso Berlusconi ha scoperto di
essere fautore dei diritti civili, deprimendo la nota pasionaria
dell’omofobia, Michaela Biancofiore. E il presidente Napolitano festeggiando il
proprio innumerevole compleanno ha bonariamente risposto agli
auguri, senza ringraziare ma, come si conviene a un monarca esprimendo “il
suo caloroso e grato apprezzamento per queste espressioni di stima e personale
vicinanza”.
Tutto molto divertente se non fosse che il
“vero fico”, come lo chiama Scalfari non ha ottenuto un fico secco dall’Europa,
né ammorbidimento del fiscal compact, né slittamento al 2016 del pareggio di
bilancio (che peraltro sarebbe obbligatorio grazie ai demenziali
rimaneggiamenti costituzionali), né scorporo degli investimenti o dei pagamenti
della pubblica amministrazione dal deficit. Un flop completo che però si evita
accuratamente di mettere in luce evitando di affrontare il disastroso
panorama generale. Ma si, è chiaro che ci vorrà un’altra manovra per rimangiarsi
con gli interessi quegli 80 euro pagati peraltro dall’Inps, che il marcio
affiora a vista, che le riforme di cui si fa ambiguo spaccio consistono nello
sbancamento del welfare e dei salari, ma tutti fanno finta di non vedere e al
massimo citano piccoli graffi marginali. #Italiastaiserena,
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